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esclusiva

Roy: "Younes non è un campione. Mertens era altra cosa"

ESCLUSIVA TMW - Roy: "Younes non è un campione. Mertens era altra cosa"
giovedì 25 gennaio 2018, 16:452018
di Gaetano Mocciaro

Amin Younes sempre più vicino al Napoli è l'ennesimo prodotto Ajax pronto al salto di qualità in Serie A. Ai microfoni di Tuttomercatoweb un altro ex lanciere e vecchia conoscenza del calcio italiano, Brian Roy, ce lo descrive: "In Italia un attaccante ha bisogno di velocità e tecnica. E Younes la velocità ce l'ha, ma tecnicamente non è un fuoriclasse. E personalmente ho qualche dubbio perché il Napoli è primo e ha bisogno di fuoriclasse. Come Mertens, per intenderci".

Anche Mertens come Younes era poco conosciuto e giocava in Eredivisie
"Già al PSV Eindhoven Mertens era molto meglio di com'è attualmente Younes. Ma capisco perché Sarri prenda un giocatore così. Nella filosodia di gioco del Napoli uno con le sue caratteristiche, piccolo e veloce, si sposa nel gioco dei partenopei".

Quindi non può impensierire Insigne nelle gerarchie?
"Non scherziamo. Con tutto il rispetto per Younes al quale gli auguro una grande carriera penso che Insigne sia di un altro livello. Younes ha velocità, un bel tiro ma non spicca a livello tecnico".

Ci sono giocatori olandesi che consiglia in Serie A?
"Ci sono giocatori interessanti ma al momento troppo giovani. Se ne potrà riparlare fra 2-3 anni, solo che a quel punto piomberanno le società inglesi che sono più ricche. L'Italia sotto questo aspetto deve fare qualcosa. Quando ci giocavo io, la Serie A era il massimo, ora i giocatori scelgono la Premier League".

Lei è il primo giocatore portato in Italia da Mino Raiola. Era novembre 1992. Si aspettava una simile escalation come procuratore?
"Pensi che era con me a Foggia come interprete. Sedeva in panchina a fianco di Zeman e mi spiegava dove andare in campo, perché non capivo l'italiano. Per me era ed è un fratello ed è diventato il più grande di tutti. E devo dire che me l'aspettavo diventasse così. Perché era molto intelligente e sapeva comunicare ed era sicuro nel fare affari".

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