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esclusiva

Spagna, il ds Hierro: "Vi racconto la Roja. Italia, rinascerai"

ESCLUSIVA TMW - Spagna, il ds Hierro: "Vi racconto la Roja. Italia, rinascerai"
© foto di Pedro Rodriguez/Bernabéu Digital
venerdì 25 maggio 2018, 10:002018
di Giacomo Iacobellis

Ex capitano del Real Madrid e della Nazionale spagnola, allenatore e oggi nuovamente direttore sportivo della RFEF (Real Federación Española de Fútbol) dopo il Doblete Europeo-Mondiale del 2008-2010 ottenuto alla sua prima esperienza da dirigente. Fernando Hierro è uno che in Spagna ha scritto, scrive e continuerà a scrivere pagine di storia del calcio. Pochi giorni dopo le convocazioni di Lopetegui e alla vigilia della finale di Champions League, è proprio El Mariscal che TuttoMercatoWeb.com ha intervistato in esclusiva con una lunga chiacchierata dalla Roja ai blancos, fino agli azzurri.

Hierro, qualche escluso di lusso e tante interessanti novità: Lopetegui lunedì scorso ha diramato la lista dei convocati della Spagna per Russia 2018.
"Non è stato facile convocare solo 23 giocatori, in tanti hanno fatto bene quest'anno e le scelte di Lopetegui di conseguenza sono state molto ponderate. Siamo più che soddisfatti di questo gruppo in vista del Mondiale. Abbiamo fatto un cammino importante alle qualificazioni, non era scontato chiudere al primo posto. Adesso però viene il bello".

Le sensazioni quali sono?
"C'è ovviamente grande entusiasmo, non vediamo l'ora di scendere in campo. È un motivo d'orgoglio per noi essere arrivati fin qui, ma in queste settimane dobbiamo prepararci al meglio per farci trovare pronti fin dal big match d'esordio col Portogallo".

Certezze come De Gea, Ramos, Iniesta e Diego Costa, giovani di belle speranze come Saul e Asensio o sorprese come Rodrigo. Qual è il vero punto di forza di questa Roja?
"Il gruppo. Non voglio essere banale, se non faccio il nome di un singolo è proprio perché questa Spagna è un'autentica squadra. Vedo un gruppo molto equilibrato e affiatato, con tanti buoni giocatori. Rispetto al passato o ad altre Nazionali, non abbiamo quel campione che spicchi in modo particolare sugli altri. Ma questo può essere un fattore positivo: non dipendiamo da nessuno e tutti per noi possono essere importanti".

La forza della "nuova" Spagna è stata evidente tanto nel cammino delle qualificazioni quanto nelle ultime amichevoli (6-1 all'Argentina). Vi sentite favoriti per la vittoria della Coppa del Mondo?
"Noi vogliamo arrivare il più lontano possibile, ma sono sempre stato dell'idea che il ruolo di favorito te lo devi conquistare sul campo. Un Mondiale è sempre difficilissimo, avremo tanti avversari di grande livello e dovremo affrontarli tutti con massimo rispetto".

Non c'è una concorrente più temuta delle altre?
"I pronostici e le statistiche non ti fanno vincere le partite, per questo non mi piace parlare di favoriti o meno favoriti. In Russia ci saranno tante Nazionali di qualità, con storia e nomi blasonati, e il fatto che tante altrettanto valide siano rimaste fuori ti fa capire bene il livello di difficoltà di questo Mondiale".

Tra le grandi escluse c'è anche l'Italia, vostra avversaria alle qualificazioni. Che effetto le fa un Mondiale senza gli azzurri?
"È strano. Sono però dell'idea che tutte le squadre, Nazionali comprese, facciano un determinato percorso. L'eliminazione dell'Italia ha sorpreso tutti, ma in questo tipo di competizione non c'è mai niente di scritto. Ho grande stima per gli azzurri e sono convinto che questa sarà solo l'occasione per ripartire e ricostruire qualcosa di nuovo. L'Italia tornerà più forte di prima, così come l'Olanda".

Seppur non così drasticamente, anche la Spagna dopo Euro 2016 è dovuta ripartire con l'avvicendamento in panchina tra Del Bosque e Lopetegui. Due epoche della Roja che lei ha vissuto in prima persona.
"La mia prima esperienza da direttore sportivo della Federazione è stata tra il 2007 e il 2011, è vero. Ho avuto la fortuna di vivere da protagonista lo storico Doblete Europeo-Mondiale del 2008-2010 e mi restano bellissimi ricordi. Ora che sono tornato a ricoprire questo prestigioso ruolo (da novembre 2017, ndr), dopo l'avventura da dg al Malaga e quelle in panchina al Real Madrid e al Real Oviedo, le responsabilità non possono quindi che essere importanti. Abbiamo l'obbligo di fare bene e provare a ripeterci anche in Russia, c'è un clima di grande ilusión".

Chiosa inevitabile sul Real Madrid, club che Hierro ha rappresentato per tanti anni fascia al braccio, facendo scorta di titoli. Crede nella Decimotercera?
"Sì, il Real Madrid può farcela. La squadra di Zidane ha l'esperienza, la mentalità e la qualità per vincere la sua terza Champions consecutiva, un risultato che sarebbe storico e clamoroso. Ronaldo e compagni arrivano a questo appuntamento in ottima forma e col morale alle stelle, in questi anni hanno dimostrato d’altronde che questa Coppa li esalta. Guai però a sottovalutare il Liverpool".

Che idea si è fatto della squadra di Klopp?
"I Reds hanno disputato una Champions incredibile, mostrandosi solidi ed eliminando avversari temibilissimi. Il Real domani si troverà davanti una squadra molto dinamica, con ottime individualità e sempre pericolosa in zona offensiva. Sono fiducioso, ma la finale di Kiev per i blancos sarà molto complicata e servirà massima attenzione. Vedremo sicuramente un gran bello spettacolo in campo".

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