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esclusiva

Torrente: "Criscito talento evidente. Forestieri, che peccato"

ESCLUSIVA TMW - Torrente: "Criscito talento evidente. Forestieri, che peccato"TUTTO mercato WEB
© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com
venerdì 23 marzo 2018, 13:452018
di Ivan Cardia

Perin, Criscito, El Shaarawy, Sturaro: difficile incoronare il miglior settore giovanile del nostro campionato, ma la Primavera del Genoa merita quantomeno una menzione. Ne abbiamo parlato con Vincenzo Torrente, che ha allenato per anni e con ottimi risultati i rossoblù: "Sono stati anni felici, con una squadra forte, così tanti giocatori che rischio di dimenticarmene alcuni. Boakye, Lamanna, Polenta: sono davvero tanti".

Sono arrivati i trofei e quei giovani sono diventati calciatori importanti.
"Diciamo che è stato fatto un ottimo lavoro. Ci sono state anche vittorie importanti e storiche come il Viareggio, lo scudetto, la Supercoppa. La cosa più importante però è stata quella di valorizzare i ragazzi: credo che in quegli anni sia stato fatto un ottimo lavoro da questo punto di vista. Merito a chi ha costruito quel settore giovanile: Sbravati, Donatelli e tutti gli altri dirigenti".

Un vivaio che è diventato una risorsa per il club.
"Credo di sì, basta guardare il Genoa negli ultimi dieci anni. Sono stati fatti investimenti importanti e sono arrivati risultati. I nomi sono davvero tanti: ora c'è stato Pellegri, ma Perin è già un potenziale affare per il futuro. E poi sono passati giocatori come Sturaro, un altro ottimo ragazzo che ho allenato. Davvero, è stato fatto un ottimo lavoro".

Cosa fa capire che giocatori come El Shaarawy o altri di questo livello possano diventare dei grandi giocatori?
"Il talento. È quello che poi fa la differenza, soprattutto per centrocampisti e attaccanti. Ma anche per i difensori: Criscito per esempio aveva già grandi qualità tecniche, era lampante che avesse del talento. Poi c'è chi riesce a esprimersi prima e chi arriva più tardi".

Un calciatore che avrebbe potuto dare di più? Ci viene in mente Forestieri.
"Avrei pensato proprio a lui. Penso che avrebbe potuto fare molto di più quello che ha fatto, per le potenzialità che aveva. Era forte tecnicamente, ma era anche molto determinato. C'era qualità e quantità, forse il troppo talento l'ha fregato. Va detto che ha fatto comunque una bella carriera, io l'ho anche allenato al Bari tra i professionisti. Però con le sue qualità sarebbe potuto andare più lontano".

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