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esclusiva

Zaccardo a 360°: "Scudetto al Napoli, Champions alla Juve"

ESCLUSIVA TMW - Zaccardo a 360°: "Scudetto al Napoli, Champions alla Juve"TUTTO mercato WEB
giovedì 18 gennaio 2018, 20:002018
di Raimondo De Magistris

Dalla Serie A al calciomercato, passando per la sua carriera e qualche amico, come Andrea Barzagli, che nonostante il passare degli anni resta sulla cresta dell'onda. Cristian Zaccardo, difensore classe '81 attualmente a Malta con l'Hamrun Spartans non è mai banale e ai microfoni di 'TMW', alla classica domanda su chi vincerà lo Scudetto, risponde così: "Potendo puntare un euro, dico il Napoli".

E la Juventus?
"Alla Juventus la Champions, anche perché un campione come Buffon meriterebbe di chiudere la sua straordinaria carriera con questo trofeo. E se la Juve vince la Champions può anche lasciare per una volta lo Scudetto a un Napoli che gioca davvero bene".

E' un campionato che sta rispecchiando i valori estivi?
"Secondo me si. Mi aspettavo però una posizione migliore del Milan perché in estate hanno speso davvero tanto".

Cosa non sta funzionando?
"Il Milan è la dimostrazione che nel calcio i soldi non sono tutto. Guarda Juve e Napoli, ma anche l'Udinese e l'Atalanta: è tutto l'insieme a fare la differenza. Una squadra non è una collezione di figurine".

Bonucci e Barzagli, nei due sensi opposti, ne sono l'esempio.
"Esattamente. Bonucci alla Juventus era un top player, adesso è un altro giocatore. Barzagli a Torino ha trovato l'ambiente ideale e da buon difensore s'è trasformato in uno dei migliori nel suo ruolo soprattutto grazie a Conte, che col suo arrivo sistemò le cose".

Con Barzagli hai condiviso le avventure al Palermo e al Wolfsburg. Ti sarebbe piaciuto seguirlo anche alla Juventus?
"Molto. E a un certo punto ci fu anche la possibilità".

Cioè?
"Ero al Parma e stavo facendo piuttosto bene. La Juventus cercava un terzino, ci fu una chiacchierata, ma non si andò oltre. E la Juve, se non ricordo male, decise di puntare su Marco Motta".

La tua grande occasione è stata al Milan.
"Ma non è stata la stessa cosa. Ho giocato meno, quel Milan non era forte come la Juventus ed è durata meno. Però, il Milan è il Milan e io resto sempre un grande simpatizzante dei rossoneri".

In un calciomercato abbastanza magro si parla molto del rifiuto di Verdi al Napoli.
"Io lo rispetto. L'ho incrociato sia al Milan che al Carpi e la sua scelta mette in evidenza la parte romantica del calcio che ancora esiste. Però io non avrei mai rifiutato il Napoli: mi avesse chiamato, gli avrei detti di accettare senza pensarci due volte".

A 26 anni sono treni che non sai se torneranno.
"Esatto. E poi ormai le logiche del calciomercato stanno cambiando. L'ho scontato sulla mia pelle: superati i 30 anni o sei un fuoriclasse come Barzagli o fai fatica a sistemarti in grandi club".

I giovani sempre più pagati, i trentenni sempre più ai margini.
"Proprio così. Ai miei tempi servivano 100 gare in Serie A per approdare in Nazionale, ora i giovani in pochi mesi possono diventare subito tra i più pagati. Come accaduto a Mbappé e a Dembélé. S'è creato negli anni un gap sempre più importante: i giocatori di Serie A guadagnano sempre di più, in Serie B e in Serie C sempre meno".

Rimpianti nella tua carriera?
"Potendo tornare indietro, sarei rimasto all'estero qualche anno in più. Quella al Wolfsburg fu una esperienza molto bella, una grande stagione in cui vincemmo anche il Meisterschale".

In chiusura: da chi ti aspetti il colpo di mercato nella seconda metà di gennaio?
"Dal Napoli. Non hanno preso Verdi ma qualcuno in avanti devono prenderlo: non so quante altre volte al Napoli possa presentarsi una situazione di classifica come quella attuale. Siamo nel pieno del ciclo Sarri, che magari finirà a fine campionato, e gli azzurri devono sfruttare questa occasione".

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