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esclusiva

Zmuda: "Boom Polonia nasce dall'emigrazione"

ESCLUSIVA TMW - Zmuda: "Boom Polonia nasce dall'emigrazione"TUTTO mercato WEB
martedì 19 giugno 2018, 10:002018
di Gaetano Mocciaro

12 anni dopo la Polonia torna ai Mondiali. Le ultime apparizioni sono state disastrose ma la nuova generazione di calciatori porta il Paese a riporre grandi speranze nella selezione di Nawalka. Il sogno è ripetere gli exploit del 1974 e del 1982 ma è più realistico sperare almeno di entrare nelle prime 16. Wladyslaw Zmuda, quattro mondiali all'attivo e due medaglie di bronzo, ci presenta Lewandowski e compagni. In esclusiva per Tuttomercatoweb:

La Polonia sta tornando ad accendere l'entusiasmo di un popolo
"Tutti sperano in un grande Mondiale perché sono troppi anni che collezioniamo delusioni. Questa volta si può fare qualcosa: abbiamo Lewandowski ma non solo, perché gente come Szczesny o Krychowiak, purché torni quello di Siviglia, può fare molto bene. Ma il Mondiale è pieno di insidie e non bastano le qualità. Nel 1978, ad esempio c'erano tutti gli ingredienti per fare un grande torneo perché c'erano i reduci del terzo posto di quattro anni prima più nuovi talenti come Boniek o il ritorno di Lubanski (a lungo recordman di gol segnati in Nazionale, ndr): eppure andò male. Conto sulla consapevolezza di giocatori chiave come Lewandowski che a quasi 30 anni probabilmente hanno l'ultima possibilità di fare un Mondiale e non possono fallirla".

Tolto il fuoriclasse del Bayern su chi punta?
"Zielinski continua a fare progressi. Pensi, allenavo le giovanili della Polonia, precisamente i classe '93 ma decisi di aggregare lui e Milik, un anno più piccoli, perché avevano qualcosa in più, il talento necessario per arrivare velocemente alla nazionale maggiore".

La Polonia è la squadra più "italiana" del Mondiale con 7 giocatori che militano in Serie A
"Per noi un gran vantaggio perché l'Ekstraklasa non è di grande livello. Emigrare all'estero in un torneo più importante ti forma a livello professionale ma anche mentalmente. Un vantaggio non da poco rispetto al passato: un tempo per questioni politiche i calciatori non potevano uscire, ora sì e con il boom economico sono molti i genitori che spingono i propri figli a maturare esperienze all'estero già a 15-16 anni: vanno in Germania o anche in Italia, i posti migliori per crescere".

Un pronostico?
"Girone apparentemente facile ma in verità ricco di insidie: il Senegal è forte, la Colombia è forte e il Giappone è imprevedibile. Non è più come ai miei tempi quando c'erano le squadre materasso, tipo Haiti che battemmo 7-0. Per cui servirà stare molto attenti".

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