Eterna promessa, a 26 anni: sulla scia di Gabigol, Dodò cerca il rilancio
"L'ho ceduto per salvargli la vita", disse Walter Sabatini. La carriera di José Rodolfo Pires Ribeiro, al secolo Dodô, nel trasferimento a sorpresa dalla Roma all'Inter, non è però di fatto mai decollata. Sembra un eterno giovane, nel frattempo è arrivato a 26 anni: dal 2012 in Serie A, con 74 presenze nel nostro massimo campionato. Che, sei anni dopo, è pronto a salutare: c'è il Santos, il ritorno in Brasile, nella continua ricerca di un rilancio del terzino brasiliano tanto apprezzato da Sabatini, mai davvero esploso.
Arrivato da svincolato, dopo gli esordi nel Corinthians, si rivela una scommessa complicata con la Roma, almeno dal punto di vista tecnico. Fa fatica sia con Zeman che con Garcia, poi inizia il suo girovagare. Un affare, almeno economico, i capitolini comunque lo fanno: l'Inter prima lo preleva in prestito e poi lo riscatta, per un totale di 9 milioni di euro che finiscono nelle casse giallorosse. Risultato: 20 presenze alla prima stagione, poi l'infortunio, il complicato recupero, la Sampdoria delle 24 presenze in una stagione e mezza. Tanta sfortuna, ma a conti fatti resta una promessa, più vicino ai trenta che ai vent'anni. Ora torna in Brasile: al Santos sembra rilanciarsi Gabigol, ci riuscirà anche Dodò?