Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Fiorentina, Sanchez: "Amo Firenze. La vita da calciatore non mi ha cambiato"

Fiorentina, Sanchez: "Amo Firenze. La vita da calciatore non mi ha cambiato"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 29 aprile 2017, 00:152017
di Lorenzo Di Benedetto

Carlos Sanchez, centrocampista della Fiorentina, ha parlato ai microfoni di EFE, soffermandosi sulla sua avventura fiorentina e le sue sensazioni in vista del Mondiale del prossimo anno con la Colombia: "Dal Mondiale 2014 ci meritiamo di sognare. Abbiamo dimostrato esperienza, nonostante siamo una squadra giovane. Con Pekerman abbiamo raggiunto un punto che ci può far arrivare lontano. Lui ha cambiato la mentalità del calciatore colombiano. Io l'anti-Messi? Marcando Messi giochi più partite in una. Non corre dieci km, forse ne fa tre, ma è in grado comunque di fare quattro gol. Quando l'ho affrontato ho pensato sempre e solo a marcarlo, scordandomi il resto. Ogni campionato dove ho giocato ha qualcosa di diverso: in Francia c'è un po' di tutto, in Spagna le squadre giocano tutte molto aperte, in Inghilterra il gioco è verticale, mentre in Italia si vedono squadre che fanno un buon calcio, come la Fiorentina! (ride, ndr) I miei idoli? Batistuta, Trezeguet, Zamorano, Higuita e Valderrama.

Oggi mi piace Kanté. Come mi trovo a Firenze? Molto bene, amo la città e la sua gente. Mi hanno aiutato i vari latinoamericani già in squadra. Avere gente della stessa cultura tua è utile. La mia giornata tipo è alzarsi, parlare con mia moglie e mandare i bimbi a scuola. E poi esco con la famiglia, o con gli amici. Sono una persona normale: fare il calciatore non mi ha cambiato".