Genova, un mese dopo. Quagliarella: "Mi si è gelato il sangue. Pazzesco"
Un mese dal crollo del ponte Morandi. Una tragedia che ha colpito Genova e tutta l'Italia, che sarà ricordata oggi in città e per la quale i cittadini aspettano ancora risposte, sulle responsabilità di ieri e su quello che succederà domani. A un mese dal dramma, i colleghi di Sky Sport 24 hanno intervistato i capitani di Genoa e Sampdoria, Domenico Criscito e Fabio Quagliarella. L'attaccante blucerchiato ha raccontato la sua reazione alla notizia: "Mi si è gelato il sangue. Ero a casa e all'improvviso mi arriva sul cellulare un messaggio relativo al crollo, poi è passato qualche minuto e ho messo a fuoco tutto. Resti incredulo, non fare più quel tratto di strada fa impressione. Quando ci passi, che tu lo veda da vicino o da lontano, fa un effetto pazzesco".
Sul ruolo del calcio.
"Siamo sotto i riflettori, ci guardano e soprattutto in questo momento rappresentiamo la città di Genova in tutto il mondo. Dobbiamo essere i primi a far capire che la città sta soffrendo ma reagisce sempre, ha già reagito".
Hai vissuto i funerali assieme a Criscito, capitano del Genoa.
"Io e Mimmo siamo amici, a prescindere dal ruolo di capitano della rispettiva squadra. Quando siamo arrivati ai funerali è stato naturale venirsi incontro, ci siamo salutati e nel tragitto parlavamo di quello che potevamo fare. In quel momento lì non c'era né la Samp né il Genoa, eravamo uniti nel dolore".
I capitani delle due squadre di Genova sono napoletani, è un caso?
"Sono due città molto simili. Io adoro Genova, sono due città che si somigliano e sanno reagire alle difficoltà. Bisogna venire a Genova, ha tante particolarità e tanti posti stupendi da scoprire".