Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Giandebiaggi su Giagnoni: "Persona onesta e tecnico dalla carica eccezionale"

Giandebiaggi su Giagnoni: "Persona onesta e tecnico dalla carica eccezionale"
mercoledì 8 agosto 2018, 18:482018
di Lorenzo Marucci

Si è spento nella notte scorsa all'età di 85 anni Gustavo Giagnoni, tecnico nato ad Olbia che negli anni Settanta ha guidato tra le altre il Torino, il Milan e la Roma. 'L'allenatore col colbacco' ("lo misi a Torino ai primi freddi", ha ricordato spesso), così era anche chiamato. Con i granata sfiorò lo scudetto nel '72, quando in squadra c'erano tra gli altri Castellini, Mozzini, Agroppi, Claudio Sala. La sua carriera è legata anche alla Cremonese che seppe riportare in serie A nel 1991 entrando a stagione in corso. Marco Giandebiaggi giocatore di quella squadra grigiorossa lo ricorda così. "Una gran persona, di quelle che adesso si incontrano sempre più di rado", racconta al sito TImGate. "Quando arrivò da noi era fermo da qualche tempo: eravamo in B e la squadra era stata allestita per tornare in serie A.

Non andavamo bene e a metà stagione la società decise di esonerare Burgnich e ingaggiare Giagnoni. Magari qualcuno poteva essere scettico ma in realtà la scelta si rivelò azzeccatissima considerato che riuscimmo a centrare ben 15 risultati utili consecutivi. Era un gran conoscitore del calcio, una persona onesta capace di ridare fiducia ad un gruppo che stava spegnendosi. Seppe trasmetterci quella voglia e cattiveria necessarie per lo sprint finale. Non lasciava nulla al caso e all'inizio, quando arrivò, sembrava l'unico a credere nell'impresa. Me lo ricordo con quella sua determinazione feroce che ci ha dato una grande spinta".