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Guardiola ha speso il fatturato della Juve... per 1 quarto e 1 ottavo

Guardiola ha speso il fatturato della Juve... per 1 quarto e 1 ottavoTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
mercoledì 11 aprile 2018, 11:512018
di Andrea Losapio

Josep Guardiola è un uomo fortunato. Ha rivoluzionato il calcio con il Barcellona, con una meraviglia chiamato Tiki Taka e, da lì in poi, ha allenato solo le squadre migliori del globo. In Catalogna, appunto, ma anche in Baviera con il Bayern Monaco e nelle Midlands, con il Manchester City. E ha avuto a disposizione budget colossali, stravincendo - quasi sempre - i campionati di riferimento. La Champions però è un'altra cosa, perché a scontri diretti e con poche possibilità di sbagliare.

Perché questo ha fatto, Guardiola, ha sbagliato. E di grosso, sia l'anno scorso con il Monaco, sia quest'anno contro il Liverpool. Alle volte per inserire nuovi strabilianti esperimenti invece che la miglior formazione. Quando giocava con Mascherano centrale di difesa - riadattato alla bell'e meglio, poi divenuto un buon interprete del ruolo (ma meglio a centrocampo) - oppure con il 4-1-4-1 contro il Real Madrid, all'andata, quando era tecnico del Bayern Monaco e il 4-2-3-1, al ritorno, senza equilibrio a centrocampo.

Qualche volta ha schierato la difesa a tre senza difensori - ma solo con centrocampisti adattati - stavolta ha modulato il 4-1-4-1 dell'andata con tantissimi giocatori di fantasia e pochi interditori, praticamente nessuno. Il risultato di 3-0 è stato corretto. Ieri, invece, ci ha pensato l'arbitro, perché annullare il gol di Sané non ha senso in nessun campionato del mondo, figuriamoci in un quarto di finale di Champions League.

Poi c'è la tiritera dei conti: in rossissimo, perché il City negli ultimi due anni di Guardiola ha speso 512 milioni di euro, una cifra molto vicina al fatturato della Juventus. Anzi, senza considerare la cessione di Pogba, probabilmente parecchio superiore. Per un quarto di finale, quello di ieri, e un ottavo, quello dell'anno scorso. Alle volte spendere non basta per vincere in Europa. Perché, alla fine, è solo una squadra ad alzare il trofeo.