Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

I due volti di Insigne. Perché in Nazionale è un altro giocatore?

I due volti di Insigne. Perché in Nazionale è un altro giocatore?TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 15 settembre 2018, 20:442018
di Raimondo De Magistris

La prestazione di questa sera è stata deliziosa. Da prima punta, da ala sinistra, da supporto a Milik. Tanti ruoli, sempre lo stesso risultato. Lorenzo Insigne al San Paolo non è stato solo il calciatore che ha deciso Napoli-Fiorentina, ma anche per distacco il migliore in campo.
Carlo Ancelotti l'ha messo alla prova, e il numero 24 azzurro ha risposto positivamente: al centro del tridente, nella prima frazione è stato il più pericoloso, praticamente l'unico a creare grattacapi dalle parti di Dragowski. Un ruolo sperimentale, che ha abbandonato nella ripresa - dopo l'ingresso di Milik - per tornare a fare l'ala sinistra e continuare a fare la differenza. Un quarto d'ora da ala pura, poi da supporto al centravanti polacco, colui che gli ha fornito l'assist per il gol del decisivo 1-0.

Cinquantesimo gol in Serie A per Insigne, che questa sera ha dimostrato ancora una volta di saper essere trascinatore. Ha vestito i panni di leader per svegliare il Napoli dal torpore dello 0-0 e per consegnare ad Ancelotti la terza vittoria in quattro partite. Già, Ancelotti. Il nuovo allenatore che già l'ha riconosciuto come leader di questa squadra, che a fine match l'ha ringraziato con un bacio sulla fronte. Una carineria che in passato ha concesso solo ai suoi grandi campioni. Ai Kakà e ai Gattuso. Insomma, ai suoi trascinatori.
E Insigne trascinatore lo è, ma solo con l'azzurro del Napoli. Non con quello della Nazionale, lì il discorso è totalmente diverso. Non riguarda solo lui, ma riguarda anche lui. Non è questione di tonalità, bensì di gioco, di schemi e di feeling.