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Il bello della contemporaneità, illustre sconosciuta del calcio moderno

Il bello della contemporaneità, illustre sconosciuta del calcio modernoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 19 aprile 2018, 13:452018
di Simone Lorini

La profonda bellezza dello sport, lo spirito di competizione feroce, la lotta fino al 95' e oltre per il risultato sperato. Questo e molto altro ci è stato restituito ieri, grazie alla contemporaneità di gran parte del 33° turno di Serie A, giocato tra martedì e mercoledì con uno spezzatino molto meno sminuzzato del solito. Otto gare, una marea di gol, ma soprattutto l'entusiasmo di una lotta salvezza, Europa League e Scudetto in grado di accendere le passioni non sono dei diretti interessati ma anche del tifoso generico, di chi ama il calcio e vorrebbe vedere partite per ventiquattr'ore al giorno.

La moderna divisione televisiva lo permette, ma a che prezzo? Passerà un bel po' prima di poter rivivere le emozioni di ieri. Per amor di sintesi pensiamo solo a quanto accaduto tra Napoli e Crotone, sulla via principale del calcio italiano, quella che porta allo Scudetto. +9 Juve al 64', +7 un minuto dopo, +6 dopo un altro giro di lancetta, +4 dopo altri 300 secondi. Una valanga di emozioni che solo lo sport può regalare, a patto che si rispetti la contemporaneità. Un sogno, a questo punto, un percorso ormai intrapreso e da cui appare molto difficile, se non impossibile, tornare indietro.