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Il secondo arrivederci di Cerci, non esattamente nel calcio che conta

Il secondo arrivederci di Cerci, non esattamente nel calcio che contaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 22 agosto 2018, 13:002018
di Andrea Losapio

Ci sono dei momenti che segnano delle carriere. E le frasi le firmano, inquadrandole per sempre. Per Alessio Cerci, suo malgrado, non è stata opera sua. Bensì della moglie, Federica, che al momento della sua cessione all'Atletico Madrid - non un club di seconda fascia, sicuramente - si era sfogata contro le società italiane, micragnose e abituate ad andare avanti con prestiti e giocatori vecchi. "Andiamo nel calcio che conta", la frase che poteva suonare come quella di Dortmund del 2006.

Peccato che poi sia andata nella maniera peggiore. Cerci si è bloccato completamente, senza più riuscire a essere incisivo come ai tempi di Torino. Da Madrid a Milano, finendo a Verona e passando per Genova. Linea piatta, fino alla retrocessione con l'Hellas e il contratto scaduto. Ci riproverà ad Ankara, in Turchia, a 31 anni e con la speranza, probabilmente, di tornare nel calcio che conta. Quello che, con l'arrivo di Ronaldo, lui ha lasciato.