Il Torino e gli addii: le percentuali. Belotti da monetina, Hart ai saluti
Doveva essere la stagione del salto di qualità, lo è stata solo parzialmente. Perché se è vero che il Torino ha mostrato un bel gioco - in più di una occasione - l'altra faccia della medaglia è determinata da una squadra che è lontanissima dalla lotta per l'Europa, pur avendo ricevuto ingenti fondi e, almeno in parte, averli reinvestiti sul mercato.
REBUS PORTIERE - L'approdo di Milinkovic-Savic, fratello del centrocampista della Lazio, di fatto mette una pezza ma non copre il buco: Skorupski è vicino perché Joe Hart deve ancora sciogliere le riserve, ma con ogni probabilità il Manchester City non lo concederà per un'altra stagione in prestito al Toro, anche perché l'inglese va in scadenza nella prossima estate. Il suo addio non inficia nemmeno quello di Padelli, oramai deciso a cambiare aria e con più di qualche opzione per il prossimo futuro.
BELOTTI E LA CLAUSOLA - I 100 milioni di euro che Cairo ha appiccicato sull'orecchio di Belotti è difficilmente scontabile, pena una sorta di rivoluzione estiva, con moti di rivalsa della tifoseria sul presidente granata. Il prezzo è alto, solo per questo il Toro probabilmente riuscirà a mantenere il proprio bomber (con ritocco contrattuale) anche nella prossima finestra trasferimenti. Non è da escludere un colpo di testa da parte delle big, ma almeno per il momento sembrerebbe da escludere una sua cessione.
Le percentuali di addio dei calciatori del Torino
Padelli 100%
Hart 90%
Iturbe 90%
Avelar 70%
Maxi Lopez 70%
Baselli 60%
Belotti 50%