Inter, con Nainggolan per non consegnarsi ancora al Barca
Dal derby in poi, Barcellona a parte, l'Inter vince, controlla e di conseguenza diverte. Riconoscendo la momentanea fragilità del Genoa, i nerazzurri hanno giocato un'altra gara da squadra matura, consapevole dei propri mezzi, capace di attingere appieno da ogni risorsa disponibile. Se assisteremo a una stagione deprivata dell'ormai consueto black out invernale lo scopriremo presto. Dal paradiso all'inferno è un attimo e lo dimostra il fatto che oggi, un anno fa, la formazione di Spalletti godeva di una classifica se possibile ancora migliore. Certo, non era presente la competizione europea, ma di esempi, dal dopo triplete in poi, se ne potrebbero fare di altri. Ora i pensieri sono tutti per il Barca. E domani l'Inter, a differenza di quanto offerto due settimane fa, dovrà giocare un match con la stessa personalità e controllo mostrati in Serie A. La presenza di Nainggolan in questo senso sarà fondamentale. Borja Valero al Camp Nou non poteva reggere il ritmo catalano, il palleggio orizzontale che in Europa fa scuola da quasi quindici anni. Per provare ad uscire dalla morsa blaugrana Vecino era costretto ad alzarsi più del normale lasciando di fatto solo Brozovic, incapace a quel punto di bloccare il giropalla soporifero del Barcellona. Ecco perché con il Ninja dovremmo assistere a una gara diversa in maniera considerevole.
Nel 3-0 dell'Olimpico con la maglia della Roma, Radja era stato determinante nell'andare a infastidire costantemente il lavoro di Rakitic e Busquets. Il belga, contando sull'equilibrio garantito da De Rossi, recuperava palla alternandosi con Strootman per poi lanciarsi alle spalle di Dzeko e Schick. Una prestazione totale quella di Nainggolan, mediano quando i giallorossi dovevano ripiegare e costruire, attaccante aggiunto in area per accrescere le possibilità di andare in gol. Brozovic e Vecino hanno tutte le qualità, seppur con alcune caratteristiche differenti rispetto ai colleghi romanisti, per stravolgere l'atteggiamento tattico nerazzurro anche in Champions League. Con la certezza di non aver mai abbassato la cresta a San Siro contro il Barcellona (due pari e la più recente vittoria per 3-1 nell'anno del triplete), l'Inter di domani si presenterà con Icardi supportato da Perisic, Radja e uno tra Politano (tra i migliori sabato) e Candreva titolare all'andata. La differenza però questa volta dovrà farla la testa. D'accordo il rispetto per una squadra che ultimamente arriva stabilmente almeno ai quarti di finale, ma la crescita sul piano del gioco, gli elementi che permettono di governare davvero la partita, dovranno farsi vivi anche, e soprattutto, questa volta.