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Inter e Suning, in archivio il primo anno: stop agli azzardi, spazio alle certezze

Inter e Suning, in archivio il primo anno: stop agli azzardi, spazio alle certezzeTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 7 giugno 2017, 15:152017
di Francesco Fontana

Inter, un anno di Suning. Tecnicamente parlando, il voto non può che essere basso, ma positivo può invece essere quello in prospettiva. Perché sono stati dodici mesi comunque importanti, nonostante i risultati sul campo non siano andati di pari passo con i progetti (e che progetti) della proprietà. Un gruppo che dal canto proprio ha gradualmente acquisito totale potere decisionale sulle questioni più importanti. Comprese quelle tecniche.

In primis l'allenatore, forse perché scottata dalla libertà concessa a Erick Thohir un anno fa quando quest'ultimo andò frettolosamente su Frank de Boer. Figura certamente preparata, ma arrivata nel posto sbagliato al momento sbagliato. A posteriori, inevitabile considerarla come una decisione clamorosamente sbagliata. E altrettanto si può dire in merito alle querelle Roberto Mancini, tecnico al quale i cinesi offrirono un rinnovo sostanzioso, ma gentilmente declinato per via della grande confusione di quel preciso momento. E l'annata appena andata in archivio riassume perfettamente questo scenario e i grandi dubbi del coach jesino.

Restano ora da risolvere alcune questioni, da chiarire alcuni aspetti per arrivare alla definitiva solidità societaria. E il riferimento torna al tycoon indonesiano, la cui presidenza dovrebbe 'cadere' tra ottobre e novembre. Logico e doveroso passo per fare a meno di chi, ormai, è sempre più esterno alla causa. Come esterni sono quegli agenti (Kia Joorabchian) che hanno avuto fin troppo peso nel corso delle ultime sessioni di mercato. Con risultati, anche in questo caso, negativi.

Giusta quindi la scelta di affidarsi a Walter Sabatini (una certezza), che si sdoppierà tra Milano e Nanchino, altrettanto quella di andare su Luciano Spalletti (altra certezza) per tornare in Champions League a distanza di tanto, troppo tempo. Il nome giusto, appurata l'impossibilità di arrivare a Diego Pablo Simeone e, soprattutto, Antonio Conte. Tecnico che SCG ha corteggiato fino all'ultimissimo.

La prossima sarà quindi la stagione che dovrà necessariamente portare al salto di qualità. Lo step necessario per lanciare definitivamente il progetto di Nanchino. Il primo anno può essere considerato di transizione, al contrario del prossimo. Perché il tempo a disposizione per scelte azzardate dettate dalla confusione è ormai terminato.