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Inter, i tifosi, la Champions e quel pesante ko da riscattare

Inter, i tifosi, la Champions e quel pesante ko da riscattareTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 12 maggio 2018, 07:302018
di Alessandro Rimi

Di motivi per pensare a un unico risultato possibile, stasera, ce ne sarebbe una pletora. Innanzitutto lo stadio, i tifosi, che «in smoking» o meno, hanno reso straordinaria una stagione che, già adesso, appare sicuramente buona. Ci sono ancora a disposizione 180 minuti per poter ricalibrare i giudizi, ma questa è un’altra storia. I tifosi, dicevamo. Abituati a cose grandi e a calciatori forti. Che, appunto, non potendo ancora definire tale l’annata nerazzurra, si prendono intanto la scena con il milione e oltre di ingressi casalinghi nell’arco di nove mesi. Impressionante. San Siro si prepara anche stavolta a ospitare 70mila cuori pulsanti, 140mila occhi assetati di vittoria e gol. Quanti più possibili, posto che il primo e solo obiettivo deve essere quello di portare a casa quei tre punti prontamente evocati da Spalletti.

Per continuare a inseguire il sogno Champions. Suning, invero, a inizio anno l’aveva posta come conditio sine qua non della stagione: un presupposto imprescindibile per non dover essere costretti ad annunciare l’ennesimo fallimento. E inutile dire che, considerata l’assenza degli impegni internazionali, difficilmente si riuscirebbe a raccontare qualcosa di diverso. Merita sempre d’essere chiamato in ballo quel trimestre horror tra dicembre e febbraio. Periodo nel quale l’Inter non è mai riuscita a centrare la vittoria nei 90’. Poi, certo, hanno sbagliato tutte e, di fatti, tutte (o quasi) sono ancora in ballo. Il quarto posto, oltre a spalancare le porte di un paradiso lontano sei anni, garantirebbe circa 35 milioni in più per il mercato e una più ampia probabilità del “sì” da parte dei top player. Schiarirebbe un cielo il cui colore a Milano è stato oscurato da tempo.

Di sicuro non come la gara d'andata a Reggio Emilia, al termine della quale arrivava la seconda sconfitta stagionale per l’Inter. Il 73% di possesso palla, 10 angoli, 48 cross (di cui 7 riusciti) nell’area avversaria e un rigore (fallito da un Icardi a caccia del 100esimo in A con la maglia nerazzurra) non bastarono a Spalletti per evitare il secondo ko di fila dopo quello subito a San Siro contro l’Udinese. Falcinelli firmò l’inizio di una tragedia per fortuna, quest’anno, solo sfiorata. L’Inter, a differenza del passato, ha infatti trovato la forza per reagire. Da squadra forte, convinta e consapevole, stanca di ripetere l’ennesimo errore. Oggi di punti se ne contano 69, tredici in più rispetto alla scorsa stagione. Nessuno come i nerazzurri è riuscito a migliorare tanto il proprio percorso. E non è ancora finita. Stasera c’è una semifinale da vincere, poi il fotofinish a Roma. Lì, dove Luciano intende chiudere un cerchio.