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Inter, il passato insegna che il mercato non ti aspetta

Inter, il passato insegna che il mercato non ti aspettaTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
sabato 2 giugno 2018, 07:302018
di Alessandro Rimi

Plusvalenze necessarie per chiudere il bilancio in parità. Servono una quarantina di milioni per evitare che l’UEFA possa irritarsi per l’ennesima volta. E Suning, già a gennaio, e dopo le folli spese dietro avallo di Kia Joorabchian, ha fatto chiaramente intendere di non essere più disposta a fare ulteriori passi falsi. Né con Nyon, né invero con se stessa. Tutto giusto, tutto molto saggio. Bisognerà agire con una certa oculatezza, andare decisi su calciatori dalla carta d’identità quanto più verde possibile, scegliere al contempo in relazione all’esperienza. Tenere conto, quindi, di una serie di parametri che inevitabilmente potranno condizionare la prossima annata nerazzurra. Quella del ritorno in Champions che non può e non deve essere una casualità. Certamente non dopo una cavalcata come quella appena completata dagli uomini di Spalletti. Già, proprio lui che adesso pensa giustamente alle vacanze, ma molto più all’Inter che verrà. Luciano sa benissimo quali sono i giocatori che farebbero felici tutti. Ha già stilato la sua lista di nomi che renderebbe l’Inter appena un po’ più… internazionale. Condizione imprescindibile per competere sui campi che fanno tremare le gambe a chi avvezzo proprio non è.

Dal mercato passa quindi il futuro del club. Dalle intuizioni e dalla celerità di Ausilio dipende il popolo nerazzurro che, in fondo, con la Champions, sa di aver raggiunto solo la normalità. L’elite è ancora parecchio lontana. Non lontanissima per forza di cose. Il nome e la storia del club non si possono nascondere in un cassetto. Sono lì, assetati di altri successi e primati che l’ambiente interista non vede più da anni. Per tutti questi motivi la responsabilità nelle scelte sarà altissima. Una di queste portava a Verdi che, d’altra parte, non sembra avere molta fretta, oltre che idee chiare sul suo futuro. Un’altra ancora puntava a Politano, ma il Sassuolo risponde picche alla prima bozza di offerta da Corso Vittorio Emanuele: prestito oneroso con diritto di riscatto per un totale di 22/23 milioni. Nulla di definitivo, s’intende, ma resta distanza. E poi Depay, Marlos, Berardi. L’elenco è sostanzioso e vede pure nomi congelati in gennaio. Ramires e Pastore in realtà sono tutt’altro che impossibili da vedere in maglia nerazzurra. Così come Nainggolan che, per contro, intaccherebbe l’eventuale riscatto di Rafinha. Ci sono prima diverse pedine “in casa” da sistemare: Nagatomo, Eder, Biabiany, Pinamonti, Puscas, Longo, Manaj e Dimarco sono alcune di queste. Poi la giostra dovrà cominciare a girare. Rapida e precisa. Perché il passato insegna che il mercato non aspetta nessuno. Mai.