Inter, l'incantesimo si è rotto: cronaca di un film già visto
Dopo l’esaltazione dei primi mesi, in casa Inter è arrivato anche il momento di dover fare i conti con un doppio ko che in pochi si aspettavano. I nerazzurri sono usciti indenni dai campi più difficili come Torino e Napoli, salvo poi perdere due partite di fila quando ormai i tifosi accarezzavano la possibilità di chiudere da imbattuti il girone d’andata, cadendo contro Udinese e Sassuolo. Il terzo passo falso, se si conta anche la prova incolore offerta contro il Pordenone. I nerazzurri scivolano a meno 5 dal Napoli e perdono probabilmente ogni possibilità di continuare a lottare per il titolo, sebbene non sia mai stato questo l’obiettivo ad Appiano Gentile.
Luciano Spalletti dovrà essere bravo a evitare che i suoi calciatori cadano in vortici depressivi, cosa che tra l’altro era già successa con Roberto Mancini e con Stefano Pioli. I nerazzurri, che forse sembravano troppo belli per essere veri, si sono fermati proprio nel momento in cui si poteva dare una bella spallata al campionato (e ipotecare la zona Champions League): l’obiettivo quarto posto resta ancora ampiamente alla portata dei nerazzurri, ma servirà una svolta immediata. Due sconfitte in 18 partite non sono tante, ma così ravvicinate rischiano di fare male. Ora tocca a Spalletti.