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Inter, la ricetta di Spalletti ed il cannibale Icardi

Inter, la ricetta di Spalletti ed il cannibale IcardiTUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
mercoledì 18 ottobre 2017, 07:152017
di Gianluigi Longari

Prendere una squadra, arricchirla con un mercato buono ma non stravolgente, e ribaltarla sino a diventare competitiva. La specialità di Luciano Spalletti nella sua ultima evoluzione: quella successiva all’esperienza in Russia allo Zenit che gli ha consentito di vincere il primo torneo a lunga scadenza, e che ha messo in luce un vero e proprio istrione della panchina in grado di accentrare attenzione e pressione su di sé come solo i grandi allenatori sono stati in grado di fare, e soprattutto come necessario in un club di prima grandezza. E poco male per il gioco che non decolla: nella sua seconda esperienza romana fu lo stesso, e lo spettacolo arrivò in seconda battuta dopo avere restituito carattere e consapevolezza ad un gruppo svuotato dal termine del regno di Garcia.

Una situazione analoga a quella vissuta in nerazzurro, con il grande vantaggio di non avere una bomba a orologeria come il ritiro di Totti da gestire, e con un’estate programmata al millesimo di secondo come prezioso retaggio. Aspetti indubitabilmente positivi che fanno il paio con lo spirito di appartenenza che Spalletti è stato in grado di restituire a campioni che parevano sul punto di salutare la compagnia, disincantati dopo gli ultimi fallimenti nerazzurri, e soprattutto con la grande capacità di comprendere il ruolo da protagonista di un vero fuoriclasse. I numeri di Icardi parlano senza bisogno di ulteriori postille, al punto da ridicolizzare le contestazioni legate ad una mancata partecipazione al gioco di squadra o amenità di questo genere: il capitano dell’Inter segna gol pesanti come ha sempre fatto, ma per la prima volta i suoi gol sono mattoni di un progetto ambizioso e più ampio della soddisfazione personale.
Qualcosa sta nascendo, e l’architetto, anche se non ci riuscirà per sua stessa natura, può provare a ritenersi soddisfatto.