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Inter, segnano tutti tranne Icardi. Mai così male in nerazzurro

Inter, segnano tutti tranne Icardi. Mai così male in nerazzurroTUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
lunedì 17 settembre 2018, 08:302018
di Alessandro Rimi

Cristiano Ronaldo, Mertens, Dzeko, Higuain e Immobile. Non c’è bomber che non abbia già scritto il proprio nome nella classifica marcatori di questa Serie A. Nessuno, tranne Mauro Icardi. L'attaccante argentino non era mai rimasto a secco in seguito alle prime tre presenze in campionato. Almeno non con la maglia nerazzurra. Eppure che sarebbe stato un avvio diverso dal solito, si poteva già intuire dalla preparazione di luglio. Carichi non troppo pesanti e sedute personalizzate, separate dal resto del gruppo. La sensazione è che per godersi il miglior Maurito si dovrà attendere ancora un po’. Contro il Parma, giusto per non andare troppo a ritroso, il capitano interista ha toccato il pallone appena 9 volte in 45 minuti (un tocco ogni 5'), senza mai impegnare Sepe. Male. Anzi malissimo se consideriamo il bottino messo su dal nove di Rosario nella scorsa stagione: 29 gol. Quasi la metà del fatturato complessivo. Va bene non pesare troppo su un singolo giocatore, ma qui le cose stanno andando al contrario. Spalletti avrebbe solo voluto alleggerire la sua punta, non certo neutralizzarla. Detto questo, non è il caso di farne un dramma. La strada è ancora lunghissima e il serpente d’area avrà tutto il tempo per smentire ogni critica.

Intanto però l’Inter mostra il solito problema mentale. Al di là della cattiveria agonistica, sembra che tutte le volte si parta da un blocco psicologico molto simile a una gabbia senza via d'uscita. Basterebbe liberarsene per sprigionare un potenziale mica da ridere. Si veda Bologna. Film visto e rivisto infinite volte nell’anno passato. Oggi, come ieri, serve sempre la scossa del campione per dissipare le paure. Contro il Parma i nerazzurri hanno tirato verso la porta avversaria 28 volte e, per questo, non si discute la facilità con la quale gli uomini di Spalletti riescono a infiltrarsi nell’area nemica. Eppure niente punti e rapporto al limite dell’imbarazzo. Tuttavia non c’è neanche il tempo per perdersi in calcoli e analisi troppo forbite. Domani a San Siro (1 punto nelle ultime quattro gare di A) c’è il Tottenham. I padroni di casa restano orfani di Lautaro, Vrsaljko e, forse, pure D’Ambrosio. Ecco perché non è impossibile che Spalletti rimodelli la sua creatura per non steccare in Champions. Skriniar, d’altra parte, potrebbe serenamente fare il terzino, ma è anche possibile che si giochi a tre dietro con due esterni a tutta fascia (Candreva ancora titolare?). Centrare subito un successo proietterebbe i nerazzurri in una dimensione nuova. Più o meno ciò che accadrebbe a Icardi se decidesse di aprire le danze proprio nell'Europa dei grandi.