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Inter, Spalletti: "Parlare di rivoluzione danneggia i miei calciatori"

Inter, Spalletti: "Parlare di rivoluzione danneggia i miei calciatori"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 17 febbraio 2018, 23:422018
di Alessandra Stefanelli

Il tecnico dell’Inter Luciano Spalletti ha commentato a Rai Sport la gara persa in casa del Genoa: “È chiaro che dentro questa partita di grandi risposte non ne abbiamo avute. Abbiamo cercato di giocare nella maniera corretta e di arrivare prima degli avversari su ogni pallone, la partita era in equilibrio. Poi è successo quell’infortunio dell’autorete e lì ha inciso il periodo che stiamo attraversando che non è un periodo bellissimo. La reazione c’è stata nel secondo tempo, poi abbiamo preso il secondo gol, ma la squadra è stata dentro la partita. Non mi pare una gara in cui abbiamo sbagliato tutto come si vuol descrivere. La squadra ha cercato di fare quello che poteva fare per il momento che sta attraversando. Noi siamo lì a lavorare dalla mattina alla sera, durante il mercato di riparazione sono stati fatti tanti nomi che hanno creato conclusione. Nonostante sia chiuso il mercato si parla di rivoluzione. Ci sono 3-4 mesi in cui bisogna far sentire ai ragazzi la fiducia nella maglia che vestono, il tentativo è quello di difenderli. Se si parla di rivoluzione è una sentenza definitiva, una parola da cui non si può tornare indietro. Si parla solo di chi si è preso e di chi no, le mie parole erano un tentativo di tirare dentro i dirigenti. Io ho detto che sicuramente lavoro male, gli devo chiedere qualcosa di diverso e questa settimana ci ho provato”.


Lei si sente messo in discussione? Il rapporto con la dirigenza sembra scricchiolante. “Lei si sbaglia, non c’è nessun rapporto scricchiolante, ma non vuol dire che loro non decidano o non mi analizzino. Anche lei avrà un direttore che valuta come lavora, così come i dirigenti valuteranno me. Noi siamo in una posizione difficile dal punto di vista delle sentenze perché si cambiano più allenatori che giornalisti durante una stagione”.
L’Inter non sembra forte mentalmente. “Probabilmente è così visti i risultati delle ultime stagioni e quelli attuali. Ma il mercato è finito, eppure si parla di rivoluzione, di sentenze. La parola rivoluzione è ‘pesa’, chiaro che bisogna parlare anche di mercato e di futuro, ma io devo fare il mio lavoro. In questo momento abbiamo bisogno di un pezzettino di attenzione in più in un momento in cui gli equilibri sono sottili. Parlare sempre di giocatori nuovi non fa sentire tranquilli quelli che sono qui”.
Si è vista un’involuzione dal punto di vista dei risultati. “Se avessi chiari i motivi avrei cercato di risolvere. Io cerco di essere più autocritico possibile, ho più responsabilità di tutti e devo lavorare meglio e più di tutti. Il tentativo è questo, poi ci sta che non ci riesca”.