Inter, una pioggia di milioni dalle scommesse. Che senso ha il decreto dignità?

Stai a vedere che, a furia di giocare bene, l’Inter convince il mercato a puntare sui cavalli nerazzurri. Non è uno scherzo: è sempre più vicino l’accordo fra il club di Viale della Liberazione e l’agenzia di scommesse Betsson. Un’intesa dietro l’angolo e frutto di tanto lavoro da chi per mesi ha trattato sotto traccia, mentre si immaginava che Qatar Airways fosse il brand designato e invece la compagnia aerea non si è mai spinta vicina alle richieste interiste. Il bel gioco della squadra di Inzaghi, però, avrà pure avuto il suo ruolo nel convincere la società svedese a premiare l’Inter. Prima in classifica, si appresta a essere prima anche nelle sponsorizzazioni, escludendo la Juve che fa tutto in famiglia e sulle maglie porta il marchio Jeep.

Una pioggia di milioni. L’Inter, da comunicato ufficiale, nella stagione 2024/2025 ne porterà in cassa 72 dalle sponsorizzazioni, escludendo main sponsor e manica. L’accordo con Betsson, come da indiscrezioni dei colleghi di FcInter1908 che per primi ne hanno dato notizia, ne frutterà circa 30 a stagione, più bonus legati ai risultati sportivi, compreso il mondiale per club. Porterà, per la cronaca, all’inevitabile interruzione con LeoVegas. Si poteva fare di più? Difficile, nel panorama italiano: le grandi d’Europa, così vicine sul campo, sono un po’ meno lontane ma ancora troppo distanti dalla Serie A sotto questo aspetto. Non certo per colpa dell’Inter.

Ma il decreto dignità che senso ha? La domanda è inevitabile, l’accordo è il solito giro all’italiana: fatta la legge, trovato l’inganno. A meno di novità normative, sulla maglia interista non campeggerà il logo di Betsson, ma quello collegato di un portale creato ad hoc. Quello che è successo un po’ ovunque e che porta a ragionare, ora più che mai, sull’opportunità di abrogare una legge che non serve a nulla: non disincentiva il gioco d’azzardo, ha fatto solo danni al sistema calcio e non è più applicata, se non per mettere in una posizione contrattuale un po’ più debole chi tratta con le agenzie di betting, che in tutta Europa sono la principale fonte di sponsorizzazioni.