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Juve, big d'Europa: Allegri 4 anni al top tra campionato e Champions

Juve, big d'Europa: Allegri 4 anni al top tra campionato e ChampionsTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 13 aprile 2018, 06:302018
di Marco Spadavecchia

Prima Berlino, poi Cardiff. In mezzo e dopo le rocambolesche eliminazioni contro Bayern, agli ottavi, e Real ai quarti. Due finali di Champions perse con avversari battuti nel doppio confronto, durante i quattro anni disputati ad altissimi livelli della Juventus di Massimiliano Allegri. Una squadra capace di cambiare otto giocatori su undici titolari (dalla finale di Berlino nel 2015 a oggi) senza interrompere la crescita di una mentalità in grado di metterla di diritto nel gotha del calcio (oggi al quinto posto nel ranking Uefa). E la meravigliosa rimonta del Bernabeu, sfumata sul più bello, non può che confermare lo status di top club dei bianconeri.

FINO ALLA FINE - La Juventus di Allegri ha giocato (e giocherà) oltre il 96 per cento delle partite ufficiali a sua disposizione dall'estate del 2014, dall'arrivo del livornese a Torino. "In quattro anni su 232 partite ne abbiamo giocate 224, se salteremo le semifinali e la finale di Champions. Non sono numeri da buttare" ha spiegato il tecnico, dopo aver vinto tre scudetti (sei in tutto di fila per i bianconeri, come nessuno mai in Italia e tra i quattro maggiori campionati d'Europa), tre volte la Coppa Italia e una Supercoppa. Parole pronunciate prima del beffardo ritorno in Champions al Bernabeu. Forse la partita più bella della sua Juve, che porta con sé probabilmente la più cocente delusione. "Cosa rimane di questa partita? Un fardello che ci è cascato addosso e che dobbiamo toglierci al più presto per vincere campionato e Coppa Italia" ha sottolineato nella pancia dell'impianto di Madrid il tecnico bianconero. Aggiungendo: "A Monaco due anni fa ho tolto Morata e abbiamo perso. Stasera non ho fatto sostituzioni e abbiamo perso comunque. Il calcio sa essere bestiale". Due gare assurde e incredibili, quelle contro i bavaresi e i blancos. Le uniche due capaci di interrompere un cammino lungo quattro anni e percorso al top. In Italia come in Europa.