Juve, il teatro ideale per la recita più importante
Il teatro è quello giusto, per cercare l’impresa e la rivincita. Rispetto a chi ha remore sull’affidabilità a livello continentale di un ciclo vincente che manca della certificazione europea per essere consacrato, e rispetto a quell’uragano che nella gara di andata ha travolto la dimostrazione di onnipotenza che la Juventus aveva architettato nella prima porzione di gara. Il recupero del piede armato di un Higuain assetato di rivincita e di voglia di dimostrare l’incidenza nelle serate che contano di un fuoriclasse del suo calibro, il rinnovato entusiasmo del Dybala formato fuoriclasse che ha creato le premesse per l’allungo sulla concorrenza tra i nostri confini, gli strumenti di Allegri per portare a termine la missione nel leggendario palcoscenico di Wembley.
Una carica travolgente che sarà presumibilmente arricchita dall’imprevedibile spunto qualitativo di un Douglas Costa finalmente determinante come si presupponeva potesse diventare nel momento in cui in estate si decise di scommettere su di lui, sino all’affidabile invalicabili di una muraglia arretrata che sarà chiamata a fronteggiare l’istinto da killer del più spietato centravanti d’Europa. Prove generali di una serata decisiva che la Juventus dovrà essere in grado di replicare fino alla fine, come da copione bianconero, o meglio fino a Kiev: epilogo scontato di un sogno che in casa Juventus si vuole ardentemente tingere con i colori ed i sentimenti della vittoria.