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Juventus, Marotta: "Ottimisti su Allegri. Champions sarà obiettivo n° 1"

Juventus, Marotta: "Ottimisti su Allegri. Champions sarà obiettivo n° 1"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 14 maggio 2018, 09:432018
di Pietro Lazzerini

Giuseppe Marotta, amministratore delegato della Juventus, ha parlato l'indomani della vittoria del settimo scudetto consecutivo per i bianconeri ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Radio Rai Uno: "Il più bello dei 7? Quello con Conte, il primo è stato il più emozionante. Emozioni straordinarie perché è stato il primo di questo ciclo dirigenziale. Quello di ieri sera è quello più difficile e più bello perché nelle difficoltà è più bello vincere. Allegri? Mi ricordo l'accoglienza dei tifosi nei suoi confronti. i tifosi erano arrabbiati, ci tirarono anche delle uova. Avevano fatto una cattiva valutazione dei fatti, noi eravamo consapevoli della scelta che avevamo fatto. Allegri rimane? Io dico che al di là dell'aspetto formale del contratto fino al 2020, che è relativo davanti alla volontà delle parti, ritengo che la valutazione sia di un rapporto che ha funzionato al massimo. Avremo un confronto con lui la prossima settimana per valutare il futuro e dipenderà anche dal suo sentimento e dal suo stato d'animo. Da parte nostra c'è tanto ottimismo. Il segreto è vincere avendo il bilancio sempre in attivo? Sono nel calcio da tantissimi anni. C'è stata un'inversione di tendenza di questo aspetto negli ultimi 20 anni. Prima i presidenti erano dei mecenati, ora invece la situazione si è invertita. Il management ha il compito di centrare gli obiettivi sportivi coniugandoli con i risultati economici. E' quello che abbiamo fatto in questo periodo. Siamo partiti con 90 milioni di debiti e ora siamo in utile. Qual è il sogno? Per vincere l'ottavo scudetto, dovevamo vincere il settimo e volevamo coglierlo assolutamente. La Champions è un qualcosa di imponderabile, la vediamo sempre vicina e poi non la riusciamo ad alzare. E' un sentimento soprattutto dei tifosi. L'obiettivo principale è ovviamente vincere la Champions, ma le difficoltà sono superiori rispetto alle vittorie nazionali. Abbiamo questo obiettivo davanti e lo riproporremo appena la competizione prenderà di nuovo il via. Valutazione sul VAR? era importante dimostrare di essere vincenti anche dopo l'introduzione del Var. Ci siamo riusciti e fin dall'inizio siamo sempre stati favorevoli. Il VAR non azzera gli errori, non è possibile, però è uno strumento che ci aiuta ad eliminarne molti. Siamo ancora nella fase di sperimentazione e mi auguro che venga tutto confermato. Penso che debba essere modificato un po' il protocollo. Io sono favorevole all'estensione del VAR anche per altre situazioni nei 90 minuti. Dobbiamo però valorizzare sempre la centralità del giudice di campo, ovvero dell'arbitro. La gara contro il Real Madrid? Devo dire semplicemente che il Real Madrid era superiore, lo ha dimostrato sul campo e vincerà ancora in finale contro il Liverpool. L'unica finale che non ha giocato è stato per colpa nostra. Il Real Madrid è la squadra più forte del mondo. Arrivare in finale di Champions è straordinario, un'impresa. Allegri da paragonare a Mourinho e i top allenatori in Europa? Negli ultimi 20 anni, è cambiato anche il profilo dell'allenatore. Deve essere bravo a gestire la squadra creando metodi di lavoro sia per il campo che per la questione psicologica. Avere una squadra con 24 giocatori e tanti campioni è una difficoltà in più. La sua grande capacità è quella di gestire questo gruppo, l'aspetto della comunicazione verso l'esterno e con i giocatori.

Rispetto al passato, ai tempi di Rocco ed Herrera, è proprio il rapporto con lo spogliatoio e rispetto alle motivazioni dei giocatori. Perin? Preziosi è intelligente e ha creato una competitività tra noi e le altre squadre. Sono solo valutazioni da parte nostra, siamo lontani da una trattativa vero e propria. Mentre una volta tra il titolare e la riserva la diversità di valori era palese, adesso non è più così, a seguito soprattutto dei tanti impegni che gli atleti hanno nel corso della stagione. Noi vogliamo avere due portieri di ottimo livello e per questo stiamo cercando un portiere dello stesso livello del titolare. Buffon? Io parlo della sua storia e del presente: è un autentico campione ed è tale perché lascia qualcosa di memorabile nel club. Lascia valori calcistici e umani. E' un leader che ha un grande senso di appartenenza. Un vero capitano. Si incontrerà con Agnelli e insieme valuteranno il futuro del giocatore. Allegri ha studiato i cambiamenti di regolamento per vincere? Credo che l'obiettivo di chi cambia le regole del gioco sia quello di valorizzare lo spettacolo e quindi valorizzando il gol. Certe regole si sono trasformate, altre non ancora, come il mezzo piede in fuorigioco che può annullare un gol. Attacco composto da più giovani? L'obiettivo della società è quello di avere un mix tra giovani e meno giovani. Sempre con l'obiettivo di vincere. L'assetto offensivo della Juve di quest'anno però è di livello Mondiale, anche rispetto al passato. Possiamo competere anche con club come il Real Madrid. Noi abbiamo giocatori come Dybala e Bernardeschi che non hanno ancora 26 anni e che rimarranno sicuro. Pjaca? Ha subito quell'infortunio e lo abbiamo dato in prestito. Ora è tornato e valuteremo cosa fare. Mandzukic? Siamo contenti di ciò che ha fatto ma bisogna capire anche cosa c'è nella sua testa e se ha ancora voglia di continuare questa esperienza. Io credo di sì. Diritti tv? Non mi addentro più di tanto perché è in atto un contenzioso. E' una situazione caotica ma non è colpa della Lega che ha fatto un bando chiaro ed esplicito. Adesso aspetteremo l'esito dei ricorsi e poi valuteremo dall'interno. Siamo in ritardo e tutte le società devono avere le certezze dei ricavi per gestrie il proprio budget. Le squadre B? Siamo favorevolissimi e abbiamo spinto per questo. Trovo sconcertanti le polemiche del sistema calcio in merito. In tutta Europa ci sono le seconde squadre e mi pare ordinario accettare questo cambiamento. Nell'economia sportiva dei club è importante e anche facoltativo. Ogni squadra può avere la propria strategia e noi pensiamo che per la Juventus sarebbe importante avere sotto gli occhi tutti i giocatori non pronti per l'immediato ma che, confrontandosi con la prima squadra, potrebbero essere impiegati nel corso della stagione senza dover costringere i club a comprare il trentenne del caso. Donnarumma? Non credo che ci potrebbe interessare. Abbiamo fatto una scelta con Szczesny che sarà il titolare della squadra futura per il dopo Buffon. Avremo due ottimi portieri, che pensiamo sia indispensabile. Però Donnarumma, al di là del suo talento, a noi non interessa".