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Kakà all'ultimo atto, il Milan cerca ancora il suo erede

Kakà all'ultimo atto, il Milan cerca ancora il suo eredeTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 12 ottobre 2017, 14:002017
di Michele Pavese

Il Bambino d'oro è cresciuto ormai da un pezzo, pur mantenendo la stessa faccia pulita e la classe innata del campione. La carriera di Ricardo Izecson dos Santos Leite, per tutti Kakà, è arrivata probabilmente all'atto conclusivo: l'asso brasiliano, nella conferenza stampa indetta ieri, ha annunciato il suo addio all'Orlando City. "La mia unica decisione è questa. Ho bisogno di nuove sfide", ha dichiarato.

Cresciuto nel San Paolo, arrivò in Italia nel 2003, tra ironia e scetticismo; in poco tempo, però, riuscì a conquistare i tifosi del Milan e gli appassionati di calcio, grazie a un'eleganza che gli consentiva di rendere elementari anche le giocate più difficili. In maglia rossonera ha vinto tutto e con il Milan si è legato in modo indissolubile: senza di lui, il Diavolo ha conquistato solo uno scudetto e due Supercoppe Italiane. Lontano da San Siro, Ricky non è mai stato decisivo, non ha mai trovato una continuità di rendimento e di prestazioni. A Madrid si è perso e ha chiuso virtualmente la carriera prima di compiere 30 anni. Una storia strana, quella di Kakà, come quella del club che lo ha amato e coccolato per sei stagioni (più una). Il Milan non ha ancora trovato il suo erede, un trascinatore paragonabile a quell'alieno ammirato nelle notti di Champions del 2007. Ibrahimovic è stato una parentesi intensa ma breve, Pato una creatura troppo fragile per scrivere la storia. Ancora oggi, nell'attacco di Montella, si avverte l'assenza di un giocatore che abbia il carisma e la personalità dell'ex Pallone d'Oro. La sua unicità, però, non è riproducibile.