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Keita sulle orme di Pandev. Che sia mobbing?

Keita sulle orme di Pandev. Che sia mobbing?TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 16 agosto 2017, 19:302017
di Andrea Losapio

La cartina tornasole di uno scontento che va montando, per Keita Balde, è il messaggio che arrivava subito dopo l'esclusione dai convocati per la Supercoppa. Inutile dire che il senegalese volesse porre l'accento sul fatto che un titolare, come lui, non può passare dall'undici partente - e con parecchi gol all'attivo nel corso della sua ultima stagione - a non venire preso in considerazione per una finale, soprattutto pensando ai tanti giovani che c'erano in panchina.

Insomma, per Keita è stata un'estate particolare. Prima le voci che lo volevano vicino a un rinnovo contrattuale - che in realtà non ha mai preso in considerazione - poi il possibile trasferimento alla Juventus che però tirava sul prezzo, all'accordo fra Lazio e Milan che però non interessava al senegalese. Fino all'ultimo epilogo, il non presentarsi all'allenamento. Per non surriscaldare gli animi, almeno stando a quanto trapela inizialmente, anche se ovviamente la tempistica è più che sospetta, considerata la vittoria in Supercoppa italiana. Gli assenti perdono sempre, così si dice, e mai come questa volta pare così.

Detto questo bisogna capire: la Lazio sta facendo mobbing? Un qualcosa che poteva paventarsi pure per Donnarumma nei giorni immediatamente successivi al mancato rinnovo contrattuale, con la possibilità di finire in tribuna per un anno. Se Keita dovesse continuare a finire fuori dai convocati, si potrebbe prefigurare questa situazione. Che, di fatto, appare quella già vista con Goran Pandev.