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L'esagerazione di dire no al Real Madrid

L'esagerazione di dire no al Real MadridTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 6 giugno 2018, 12:362018
di Andrea Losapio

C'è chi, come Maurizio Sarri, cerca panchina e potrebbe pure non trovarla. E chi riesce a dire di no al Real Madrid, in barba al sogno di chiunque di potere sedere da comandante al Bernabeu, con la squadra più forte del mondo (e forse di sempre). Ha fatto bene, ammesso e non concesso sia successo davvero, Massimiliano Allegri a dire di no al Real Madrid?

Probabilmente per la sua carriera sì. Perché la Juventus è un progetto sempre più vincente, con un po' di distanza in Italia rispetto alle concorrenti, con l'idea di avere già dimostrato di essere un allenatore di primissimo livello. Invece il Real Madrid è all'apogeo dello splendore, dopo tre Champions League di fila - nessuno ne aveva vinte due - e la parentesi Zidane, un solo anno di interregno con il Barcellona in prima fila. Ecco, il Real Madrid, anche per una questione di statistiche, l'anno prossimo finirebbe a zero titoli. E non si campa, alla Casa Blanca, senza vincere.

E poi le parole di Cristiano Ronaldo, lo spogliatoio potenzialmente infuocato, le posizioni difficili di Benzema e Bale. Insomma, il Real Madrid rischia di diventare un progetto scomodo, pur se il migliore del mondo. L'esagerazione sta proprio nel fatto che tutti i big, da Klopp a Pochettino, sono diventati degli uomini mercato, anche per la panchina, quella che spesso diventa più un problema che non un surprlus.

Così bisognerà capire: un'eventuale promozione di Guti verrebbe vista male? Oppure serve un allenatore comunque vincente, per non partire subito "in guerra" con la aficion? Certo, con Conte e Sarri a spasso, sarebbe un brutto colpo alla credibilità della scuola italiana. Al di là del possibile no di Allegri.