L'Uragano quasi inarrestabile. Ma non è Batistuta e neppure Higuain
Harry Kane, per assonanza e talento, è Uragano. Travolgente e letale, fisico e tecnica. La fiducia lo porta a cercare e a tentare azioni che per una struttura e per un'educazione calcistica come la sua, non sono certo comuni. Mauricio Pochettino lo ha paragonato a Gabriel Omar Batistuta e pure Gianluigi Buffon ha raccolto l'assist, e ieri parato i fendenti. "Può ricordarlo". Ma non è Batistuta. Il Re Leone è tra le icone d'ogni tempo, Kane è fromboliere in Inghilterra, dell'Inghilterra e per adesso anche in Champions. Però per toccare l'Olimpo la scalata che devi fare è lunga e, nel doppio confronto diretto, ha perso pure quello con Gonzalo Higuain.
Certo. Chiellini da una parte, Sanchez dall'altra, hanno forse fatto la differenza. È' quasi inarrestabile, Harry Kane. Ha il fisico, la struttura e il talento per diventare uno dei più grandi dei tempi moderni, se farà il salto ulteriore di carriera e se si consacrerà anche coi Leoni d'Albione. Ancora no, però. Non è Batistuta. E neanche Higuain.