La città fantasma che sfida quella eterna: tutto sul Qarabag
È una storia particolare, quella del Qarabağ. L'avversario della Roma non è solo il primo rappresentante dell'Azerbaigian in Champions League, ma più precisamente del Nagorno-Karabakh, repubblica autoproclamatasi indipendente proprio dall'Azerbaigian, ma non riconosciuto da nessun membro dell'ONU. La città dove avrebbe sede il Qarabağ non esiste più. Sì, perché Agdam è stata devastata dalla guerra del Nagorno Karabakh, rasa al suolo dall'esercito armeno. Al punto da essere oggi una città fantasma, disabitata e ancora oggi depradata. Tanto da essere definita "L'Hiroshima del Caucaso".
Una situazione che ha portato il club a giocare di fatto in trasferta da 24 anni. Baku ospita le partite interne della squadra, che si alterna fra l'Azersun Arena e il Tofiq Bahramov Stadium, quest'ultimo teatro anche delle partite della nazionale dell'Azerbaigian. Nonostante l'impossibilità a giocare in casa il Qarabağ è la prima squadra non di Baku ad aver vinto il campionato azero, dove attualmente è la squadra dominante: sono 4 i titoli consecutivi, grazie soprattutto alle stelle straniere, guidata da una leggenda del calcio azero: Gurban Gurbanov.
4-2-3-1 è lo stile di gioco con Dino Ndlovu indicato come la stella della squadra. 27 anni, sudafricano, è il bomber della squadra. Altro punto fermo è Jakub Rzezniczak, difensore d'esperienza arrivato in estate dal Legia.