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Le verità di Fassone: "Non ho capito chi era Mr Li. E di chi fossero i soldi"

Le verità di Fassone: "Non ho capito chi era Mr Li. E di chi fossero i soldi"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 20 novembre 2018, 11:152018
di Ivan Cardia

"Non ho capito chi era mister Li". A parlare è Marco Fassone, ex amministratore delegato del Milan, che sulle colonne de Il Sole 24 Ore racconta le sue verità sull'esperienza in rossonero: "Sicuramente erano troppo ottimistici i valori riportati nel piano relativi alle entrate da mercato cinese. Il presidente Yonghong Li era convinto di riuscire a centrare quei target. Poi, come si è visto, la Cina ha dato zero, ma siamo comunque riusciti a compensare
con i ricavi da stadio e soprattutto plusvalenze: 35 milioni nella campagna estiva dello scorso anno, cedendo Niang al Torino e Lapadula al Genoa".

Ha più sentito Li Yonghong?
"No, lui no. Ogni tanto mi capita di sentire il suo braccio destro David Li".

Ma ha capito se i soldi erano suoi?
"Ignoro da dove siano arrivati i soldi dell’operazione. Se fossero suoi o in prestito. Però nell’operazione con Fininvest erano coinvolti gli advisor più prestigiosi. Da Lazard a Rothschild e lo studio Gianni Origoni Grippo Cappelli.Perché dovevo dubitare".

Ma le sembra logico che Mr Li sia affondato per 32 milioni non versati, dopo averne messi 88?
"In cda si era deciso che, nel caso non fossero arrivati gli introiti cinesi, Mr Li avrebbe dovuto fare aumenti di capitale per complessivi 120 milioni. Mano a mano che passava il tempo, gli introiti cinesi non arrivavano. Mr Li aveva messo 88 milioni di aumento. Ne mancavano 32 per arrivare a 120, quindi li ha anticipati Elliott come da accordi. A qul punto Mr Li ha preferito andare in default. Ha sorpreso anche me questa decisione".

Avete trattato Cristiano Ronaldo, è vero?
"Si, Mr Li voleva Ronaldo perché riteneva che avesse una grande forza sul mercato cinese. Il giocatore voleva andarsene da Madrid. Ci siamo visti nel luglio 2017 con il suo procuratore Mendes, per verificare i costi e la disponibilità del giocatore. Poi convinsi Mr Li a lasciare perdere il sogno, in quanto Ronaldo costava troppo".