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Leao ringrazia Ibrahimovic: "Avevo bisogno di lui, mi ha aiutato come calciatore e uomo"

Leao ringrazia Ibrahimovic: "Avevo bisogno di lui, mi ha aiutato come calciatore e uomo"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 4 marzo 2024, 11:53Serie A
di Tommaso Bonan

Rafael Leao è stato ospite della redazione del Corriere della Sera. Un'occasione per l'attaccante e numero 10 del Milan per raccontarsi a margine della pubblicazione del suo primo libro "Smile". Nella chiacchierata ha parlato anche di Zlatan Ibrahimovic, fino a meno di un anno fa suo compagno di squadra e oggi suo dirigente. Lo svedese aveva dichiarato: "È un genio, in campo vede cose che gli altri non vedono"

Le parole, di riconoscenza, di Leao per Zlatan Ibrahimovic: "Non sono un genio. Però lui ha fatto alzare tanto il mio livello. Mi parla di tutto, non solo del calcio. Avevo bisogno di lui: mi ha aiutato non solo come calciatore, ma anche come uomo. È molto importante per me. Lo era quando giocava, lo è anche adesso".

Il gol e le sue passioni
Rafael Leao si distingue moltissimo anche per le sue tante passioni extra-campo, che conferma nell'intervista: "Calcio, musica, moda", ma "sono un giocatore prima di tutto". Infatti è il gol che gli rimane in testa e lui, anche se nella prima parte dell'anno non ne ha fatti molti, ne segna sempre di molto belli, come accaduto anche recentemente: "Io amo i gol belli. Certo, vorrei farne sempre di più. Ma io faccio assist, giocate, sono completo. Il calcio oggi è solo statistiche, cifre. E a me non piace. Il calcio è magia, gioia. Mi fa arrabbiare che la gente pensi solo ai numeri. Se fai una brutta partita, ma poi segni, dicono “wow”. Io non sono così. Perché la gente deve divertirsi. E allora mi devo divertire anche io. Sono per la bellezza. L’estetica. Nel calcio, come nella moda e nella musica. Come nell’amore". Un amore così forte per musica e moda che sono elementi che vede nel suo futuro dopo il calcio più dello stesso sport: "Di sicuro quando smetterò di giocare non resterò nel calcio. Sono in questo ambiente già da dieci anni, ho vissuto tante esperienze. Voglio togliermi quel tipo di stress e dedicarmi alla mia famiglia e alle mie altre passioni". Ma per Leao c'è anche la componente della fede che è di primaria importanza: "Sono credente, cattolico, anche se alcuni pensavano che fossi musulmano, forse per il colore della pelle e per le origini africane. Prima andavo sempre a Messa la domenica, ora faccio più fatica perché ci sono le partite. La preghiera fa parte della mia vita". Nel corso della chiacchierata anche alcune considerazioni sul guadagnare soldi e sul razzismo. Sul lato economico: "Sono importanti? Certo, ma non sono la prima cosa. Mio padre non era ricco, ma era felice". Sulla piaga sociale: "Sui social e non solo esiste gente così, purtroppo. E questo è un problema: i razzisti spesso non si rendono nemmeno conto di essere razzisti. Il razzismo è ovunque, purtroppo. Ecco perché noi calciatori dobbiamo provare a fare qualcosa, visto che abbiamo tanta popolarità. Dobbiamo sfruttare questa forza, mandando messaggi. Il Milan è molto sensibile a questo tema. Anche nella vicenda di Magnan a Udine si è visto. Abbiamo fatto bene a comportarci così, giusto uscire dal campo"

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