Lemina, la Juventus e l'arte di saper vendere
Quel che colpisce maggiormente dell'addio di Mario Lemina alla Juventus è la plusvalenza che è entrata nelle casse della Vecchia Signora. Dal 2015 al 2017, in fondo, il gabonese aveva giocato soltanto 29 partite condite da soli 3 gol a Torino. Un bottino magro, da alternativa e da riserva. Le premesse e le promesse che lo portarono in bianconero dall'Olympique Marsiglia non sono state rispettate fino in fondo, nonostante il giocatore abbia colpi in canna di qualità e che lo potranno portare a diventare calciatore di livello. Sa giocare in più ruoli, gli manca cattiveria sotto porta ma sa interdire e rifinire.
Non a caso il Southampton, che è formazione capace di intuire il talento, ci ha puntato ma quel che balza agli occhi è la cifra. Lemina ha lasciato la Juventus per 17 milioni di euro più 3 di bonus, portando nelle casse del club di Corso Galileo Ferraris ben 9,4 milioni di plusvalenza. Una cifra non consueta, soprattutto se si parla di un'alternativa, di una semplice riserva. Comprare coi soldi in tasca non è complicatissimo, a patto di azzeccare il nome giusto. Vendere, e guadagnare, ancora di più, soprattutto se non si parla di un titolare ma di una mera alternativa in rosa.