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LIVE TMW - De Laurentiis: "Napoli e Bari mondi separati, vivaio a Galli"

LIVE TMW - De Laurentiis: "Napoli e Bari mondi separati, vivaio a Galli"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 1 agosto 2018, 13:082018
di Marco Frattino
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13.08 - Terminata la conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis, nuovo patron della SSC Bari.

Amichevole in vista tra Napoli e Bari? "Lo escluderei, sarei considerato opportunista dai baresi e traditore dai napoletani".

13.05 - Che idea aveva del Bari? "Non giudico ovviamente le precedenti gestioni, Bari è una città che amo. E' uno dei tanti posti italiani che stordisce per la sua bellezza. Non voglio fare paragoni tra Napoli e Bari. Napoli è Napoli, Bari è Bari".

Perché ha chiamato la società SSC Bari? "Mi sembra normale, non ci avevo nemmeno pensato. Mi sono abituato perché c'è la SSC Napoli, abbiamo preparato il dossier in pochi istanti. Per me è una cosa normale. Il mio progetto ha battuto quello di Lotito? Siamo diversi, abbiamo culture diverse. Lui arriva dal mondo dei costruttore".

Nello staff ci sarà anche Reja? "Vero e falso, gli avevo chiesto di darmi una mano con il settore giovanile del Napoli. Ieri gli ho chiesto di allenare il Bari, ma lui non vorrebbe più allenare. Ci risentiremo oggi. In caso, però, ho già delle alternative".

I colori sociali del nuovo Bari? "I colori saranno certamente il bianco e il rosso, colori delle crociate e della lotta".

12.55 - L'obiettivo, dunque, è quello di portare il Bari in alto. "Bisogna lavorare per riportare il Bari in Serie A ma non secondo le solite regole, bisogna cercare di rivoluzionarle. Bisogna provare a utilizzare una visione di calcio moderna, che possa coinvolgere i più e i meno abbienti. Ho pensato di prendere una squadra all'estero, poi mi sono detto: 'Perché non fare una squadra del sud?'. Ho il Napoli, con un'altra formazione si concretizzerebbe il percorso sudista per essere utile a queste terre. In passato ho avuto la presidenza di tante società, bisogna valutare il rischio per poi mettere mano al portafogli. Il calcio nella regione della Puglia è una situazione rara, bisogna lavorare per riportarlo in Serie A non tramite il solito calcio ma c'è bisogno di visione moderna per cambiare anche le regole del gioco. Il calcio è come la 'Livella di Totò', tutti siamo accomunati da questa situazione".

Perché ha puntato sul Bari? "Amo questa terra e questa città, ci ho girato anche dei film. Vorrei creare una sorta di squadra del sud, per poter essere utile a questi territori. Il ritorno personale non deve essere il primo risultato. Il sud ha una grossa potenzialità inespressa. Un titolo per questo film? 'Che ne sarà di noi', un film sui giovani e sulla maturità per affrontare la vita. Ricordo 'Il Gladiatore' del 2001, può essere un esempio: 'al mio segnale, scatenate l'inferno'. In ritiro a Dimaro ho depistato tutti. Dicevo: 'Se comprassi il Cesena vi piacerebbe?'. Invece col Bari era un discorso unicamente col sindaco".

Ancora il presidente: "Avevo intenzione di prelevare una squadra in Belgio e in Portogallo, era più difficile comprare a Londra e risalire le varie categorie. In Portogallo e in Belgio non ci sono limiti per i calciatori extracomunitari. Questa è un'altra stupidata di Tavecchio e Lotito. Con Ventura c'è stata una brutta figura, mentre Belgio e Portogallo hanno extracomunitari e sono forti con le loro nazionali".

De Laurentiis parla della Lega e della situazione del calcio. "Per vent'anni in Lega non siamo stati capaci di fare uno statuto corretto. L'arrivo di Miccichè può cambiare la situazione, confido molto in lui. Personalmente sono contrario alle seconde squadre, è una scelta che serve solo alle Juventus per piazzare i propri giocatori. Creare la formazione Under 23 per me sarebbe più utile, io avrei potuto parcheggiare i vari Rog e Diawara facendoli giocare. Aboliamo la Primavera, tra l'altro il Napoli stava per retrocedere se non fosse stato per lo spostamento di Ounas. Se ho trenta calciatori, alcuni di questi potrebbero essere spostati nell'Under 23. I vari Rog, Diawara... non fatemi arrabbiare. Se penso alla passata stagione mi tornano i malumori. Non si sarebbero svalutati, chi non gioca cala di capacità psicologica e reattiva perché può sentirsi inadeguato. Bisogna tirare fuori il calcio dalle mani dei politici. Per me la C è una categoria che potrebbe anche non esistere, lì si formano le caste. In Lega ci affiliamo direttamente, potremmo rimanere indipendenti. In questa Lega manca un Ad, insieme alla capacità di modificare i campionati che non si possono più supportare venti squadre. Trent'anni fa c'erano sedici squadre e le tv non vogliono trasmettere determinate partite".

12.39 - Qual è il progetto per i primi tre anni? "Credo molto in me stesso e non parlo mai di budget. Se c'è necessità, il budget può sempre essere implementato. Da Napoli mi hanno fatto i complimenti, il cellulare è esploso. Non sono mai andato fuori budget. Sono l'unico presidente al mondo a farsi cedere i diritti di immagine. Sapete che in Serie D c'è un limite agli stipendi, con i diritti d'immagine possiamo incrementare e convincere i calciatori più importanti a venire da noi".

La città di Bari è felice, i tifosi rivedono la luce con De Laurentiis. A Napoli ci sono striscioni di contestazione. "Ho fatto fare un'indagine dalla Nielsen sulla tifoseria del Napoli. I tifosi veri sono 40 milioni di persone. I tifosi del Napoli, come seconda squadra, sono 120 milioni. Non mi posso preoccupare dei dissidenti, che vengono allo stadio e che potrebbero non condividere le modalità, perché hanno ancora un concetto di possesso che non appartiene più al calcio di oggi. Non voglio rispondere ma vorrei parlarne con alcune personalità del Ministero degli Interni che conoscono le condizioni all'interno del San Paolo. Magari anche qualche politico vuole determinati striscioni".

12.33 - Lo stadio San Nicola? "Mi dovete dare il tempo di arrivare, di studiare il territorio. Ciò che è stato progettato nel 1990 potrebbe non rispondere alle nuove regole che il calcio richiede. Una struttura da 57.000 posti potrebbe oggi essere idonea per 40.000. Ma lo stadio non va curato per il domani. Devo immaginare la Serie A, poi se la potrò fare io col cambio della legge bene, oppure se non potrò farla io dovrò consegnarla a chi non ha un'altra squadra e devo consegnargli un qualcosa che resti per la città di Bari. Vendere più che consegnare con i diritti tv da 50mln in A? (battuta del sindaco, ndr) Molti credono che il denaro sia un fine, invece è un mezzo per fare meglio".

Interviene il sindaco Decaro: "Ho scelto De Laurentiis anche perché aveva messo in conto la manutenzione ordinaria dello stadio San Nicola".

12.28 - Può dirci qualcosa sul piano tecnico? Reja sarà il dt? "Questa mattina alle 6.45 ho cominciato a parlare con Giuntoli. Ho già trovato il nome per il vivaio, è Filippo Galli che viene dal Milan. Credo che noi ci metteremo tutta la nostra cultura acquisita per fare il massimo del massimo, ma bisogna partire dal concetto che Napoli e Bari sono due situazioni diverse. Da rispettare ugualmente per fare bene. Non si possono unire le vicende, questa è un'abitudine tutta italiana. Quando ho pensato al Bari, visto che sono stato sempre un sostenitore del sud ma non per fare la guerra al nord, ho pensato che sono solo fregnacce quelle legate alla mancata ricchezza del sud. Manca la cultura politica, se ricordate il Trentino negli anni '30 era una delle regioni più depresse d'Europa. Ho sempre detto che qui c'è grande potenziale, bisogna sfruttarlo. Mi piacerebbe creare delle opportunità per il sud che possano portare Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia a imporsi".

12.25 - Ancora il presidente De Laurentiis: "Dovete stare tranquilli, il Bari non sarà mai un'appendice del Napoli. Per fugare questo problema, ho convinto in due giorni mio figlio Luigi - oggi a Londra perché ha inaugurato un negozio con i nostri gelati targati Fendi - a interessarsi del Bari. Lui non s'è mai interessato al calcio. La famiglia De Laurentiis ci mette la faccia, non so quante cordate interessate hanno messo la faccia in prima persona".

Ancora De Laurentiis. "Ringrazio Grassani che ha rinunciato alle sue ferie per essere presente oggi".

12.21 - Parla l'avvocato Grassani: "Di acquisizioni societarie, nel corso della mia carriera, ne ho seguite tante. Tra piazze importanti e squadre con grande storia. La passione è tanta, ci siamo trovati di fronte una grande platea che ha voglia di conoscerci. Aurelio è un battagliero, quando mi dice 'prendi e vai in battaglia' ci metto lo stesso entusiasmo tra A e D. Questa situazione premia meritocrazia, esperienza e voglia di fare. De Laurentiis ha sempre portato a compimento i fatti, Aurelio gioca non per partecipare ma per vincere. La parola 'gioco' non è un divertimento, ma vuole fare impresa. Col calcio, con i gelati, con il cinema e con l'immobiliare. Dal secondo anno di C a oggi, tutte le vicende ci hanno messo insieme. I risultati sono sotto gli occhi di tutti".

12.20 - Ancora il sindaco Decaro: "Presidente, ti consegno ufficialmente il titolo sportivo del Bari".

Parla De Laurentiis: "Grazie al sindaco per la fiducia accordata alla mia persona e al mio gruppo. Io da bambino giocavo a basket, non a calcio. Quindi mio padre mi portava a vedere il Napoli, però a scuola si giocava molto a calcio e a basket. Poi, nel 1996 Veltroni decise di trasformare i club. Era una cosa strana, non si capiva cosa fossero. Sembrava quasi uno specchio riflettente di chi voleva ottenere altre cose attraverso il calcio. La riconoscibilità mediatica o altre situazioni. A un certo punto Veltroni ha cambiato qualcosa, concetto ribadito dalla Uefa col FPF. A 19 anni ho iniziato il percorso nel cinema. Ho realizzato circa 400 film. Poi ho pensato al calcio insieme al cinema, la mia famiglia viene dalla Campania e abbiamo pensato di prendere il Napoli. Mi sono avvicinato al Napoli fallito, non esisteva più. Mi venne consegnato un pezzo di carta nel 2004, feci la Serie C che ha insegnato tantissimo. Poi la B e la cavalcata fino alla Serie A, una crescita con nove anni di fila in Europa. Gli olandesi hanno scelto il Napoli come il club più cresciuto al mondo negli ultimi dieci anni. Quando mi hanno informato del Bari ero in ritiro a Dimaro con la squadra, volevo vivere tutte le fasi del Napoli di Ancelotti. Mi ha chiamato il sindaco, non abbiamo avuto un rapporto semplice. Ho detto che era inadeguato. Ho provato a chiamarlo per ore, senza ricevere risposta. Dopo ci siamo parlati, ci siamo trovati e ho detto che non posso fare una commistione tra Napoli e Bari. Il Bari ha la sua storia, rappresenta un territorio che ho sempre amato. Napoli ha altra storia e rappresenta un'altra terra che amo. Noi siamo insieme ai tifosi, anche se poi negli ultimi venti anni i sostenitori si sono allargati perché ci sono quelli da stadio normale e quelli da stadio virtuale. Cioè quello che vede le gare in tv, in rete. Noi dobbiamo essere vicini a tutti loro, rispettando le tifoserie e rappresentando i club. Bisogna capire anche come avvicinarci allo stadio reale, con famiglie e bambini. Come fa una famiglia di 4 persone ad andare allo stadio? Il Bari ha una storia composta, lunga, di 110 anni. In questi anni ci sono state stagioni belle e altre meno belle. Vogliamo una cavalcata rapida per provare a tornare in Serie A. Vogliamo lavorare sulle regole che non permettono di avere due squadre in A con la stessa proprietà. Vogliamo un cambiamento epocale".

12.02 - Parola al sindaco Decaro: "Oggi consegniamo il titolo sportivo alla Filmauro e a De Laurentiis. Io non consegno solo un titolo, ma un pezzo importante della comunità barese. Sono migliaia i tifosi della città e dell'area metropolitana. Per me è stata una responsabilità fortissima e importantissima, per custodire la passione dei tifosi e la storia di una squadra di 110 anni. I tifosi hanno chiesto tre cose. La prima è la competenza sportiva di De Laurentiis, che porta con sè come mi ha scritto nella lettera della documentazione. Aurelio quando partecipa vuole vincere, è una frase che mi ha impressionato. La seconda cosa chiesta dai cittadini è la trasparenza, De Laurentiis ha deciso di presentarsi direttamente con la sua faccia e la sua azienda. Abbiamo scelto lui per meriti sportivi, è la persona che ha già dimostrato la competenza. Dal punto di vista economico c'erano altre aziende, c'era una cordata barese con un fatturato incredibile. Ma De Laurentiis rappresenta la scelta migliore per il futuro della squadra e della comunità barese. Il terzo tema è il rispetto, perché non sempre una società ha avuto rispetto dei tifosi. Abbiamo vissuto stagioni deludenti, dal calcioscommesse al fallimento. Vogliamo cancellare queste cose, ripartiamo dalla Serie D ma proveremo insieme a chiedere alla FIGC di iscriversi a un campionato superiore seguendo le regole vigenti. Altrimenti ripartiremo dalla D, ma abbiamo bisogno di rispetto per tifosi e per la città di Bari. Sono certo che il presidente lo farà. Non abbiamo scelto un tifoso, ma un imprenditore che si occupa di calcio con grandi risultati sportivi ed economici. La passione la metteremo noi, con la voglia di vedere le gare. A De Laurentiis chiediamo di metterci la cazzimma. Insieme possiamo fare bene".

12.00 - Entrato De Laurentiis nella Sala consiliare del Comune di Bari. Presenti anche il sindaco di Bari e Mattia Grassani, avvocato del patron di Napoli e Bari.

11.56 - De Laurentiis è arrivato da un paio di ore nella città pugliese. Ha incontrato innanzitutto la Giunta comunale, dopo aver parlato anche col sindaco.

11.55 - C'è anche Guido Baldari, addetto stampa del Napoli. Secondo quanto riportato da Antenna Sud, Baldari si occuperà della comunicazione del Bari in attesa della nomina di un nuovo responsabile per il club pugliese.

Amici di Tuttomercatoweb.com, buongiorno! La nostra redazione vi dà il benvenuto alla diretta testuale della conferenza di Aurelio De Laurentiis, nuovo patron del Bari che parlerà dalle 12 in conferenza nella città pugliese. Il presidente del Napoli, ieri sera, ha ottenuto il titolo sportivo dal sindaco di Bari, Antonio Decaro.