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LIVE TMW - Juve, Allegri: "No rivoluzione, bastano due o tre rinforzi"

LIVE TMW - Juve, Allegri: "No rivoluzione, bastano due o tre rinforzi"
sabato 7 maggio 2016, 12:222016
di Marco Spadavecchia
Dall'inviato a Torino

Fresco di rinnovo, Max Allegri presenta Verona Juve al Media Center bianconero. La conferenza comincia alle 12, si parla subito dell'accordo sul prolungamento dell'allenatore (alla Juve fino al 2018). "Non ci sono mai stati problemi, come ho detto diverse volte. E ho sempre ribadito che la società avrebbe saputo, se la mia idea fosse stata diversa. Bisogna ora pensare al campionato, soprattutto per preparare al meglio la finale di Coppa Italia: troveremo un Milan arrabbiato e forse a caccia dell'Eupopa League, non dovesse finire al sesto posto. Non bisogna abbassare la guardia continuando a lavorare. Gli obiettivi sono tre: finire bene il campionato, la finale e arrivare al meglio all'Europeo. Non abbiamo tempo per pensare al mercato, lo faremo a fine stagione. La società ha sempre allestito squadre competitive. E quest'anno, con una rosa che è stata rinnovata con dieci giocatori giovani e importanti, la Juve credo possa avere un futuro importante".
Si fanno tanti nomi, anche eventualmente in partenza. Teme un altro effetto rivoluzione? Assolutamente no, perché la base è ottima e l'hanno dimostrato i risultati. Migliorare questa squadra non è semplice, sono poche le rose a livello della Juve. Ci vuole tempo e pazienza per portare quei due o tre giocatori in grado di migliorare questa squadra. E per questo sono sereno, con la società parleremo di tutto ciò".
Che sensazioni ha sui fronti Pogba e Morata, quei giocatori che potrebbero condizionare l'intero mercato della Juventus... "Non ho parlato con loro. La Juve, insieme a Barcellona, Bayern Monaco, Real Madrid e Atletico (che fa due finali), è tra le top d'Europa.
Come sta Chiellini verso la finale? "Chiellini sono due giorni che lavora con la squadra, può darsi che venga a Verona, vedrò se farlo giocare o meno. Resterà a casa Buffon, avrà un turno di riposo, Neto andrà in porta perché probabilmente giocherà la finale di Coppa Italia. Khedira sicuramente domani e con la Sampdoria non ci sarà, lo staff medico farà il possibile per metterlo a disposizione per la finale. E' stato un fulmine a ciel sereno. Avrò a diposizione Asamoah, Sturaro, Pereyra, Lemina ed Henranes. I giocatori per la finale non mancano. Domani giocheranno Rugani, Barzagli, Bonucci, a destra o Padoin o Cuadrado, davanti alla difesa Lemina, poi o Pereyra o Sturaro, Asamoah, Alex Sandro, davanti Zaza e Dybala, con Favilli e Cassata della Primavera pronti a entrare. Se gioca Cuadrado c'è Sturaro, se gioca Padoin metto Pereyra".
Ha citato dei Primavera, state pensando di aggregare in pianta stabile per l'anno prossimo Paul Lirola? "Al momento è presto per dirlo, il prossimo anno dovremmo avere venti giocatori, è probabile che qualcuno rimanga con noi. Tra la preparazione e l'Australia valuterò".
Vorrebbe due o tre acquisti, ha detto? "Ho solo detto che migliorare questa squadra non sia facile. Per migliorare questa squadra bastano tre giocatori di qualità, anche perché saremo in ventitré e ci sarà un giocatore (Marchisio, ndr) che resterà fuori fino a novembre".
Meglio giovani o già pronti? "Abbiamo lo zoccolo duro è formato da Buffon, Bonucci, Chiellini, Evra, Lichtsteiner, Mandzukic. Poi ci sono dei giovani di qualità, anche per il futuro. E quest'anno c'è stato un bel cambiamento con Dybala, Alex Sandro e con Pogba e lo stesso Lemina".
Che effetto le ha fatto l'appello di Berlusconi. Oggi, che è il tecnico italiano più pagato, sta pensando di acquistare il Milan? "Il video di Berlusconi, a cui sono rimasto legato dopo quattro anni bellissimi, non l'ho visto. So solo che il Milan giocherà una grande finale".
Questa rosa, senza innesti, avrebbe dei margini di miglioramento? "Certamente, soprattutto a livello mentale. Giocatori come Dybala, che arrivava da una realtà provincia, lo stesso Zaza, Lemina... tutti ragazzi che si sono dovuti ambientare e crescere. E potranno farlo ancora di più".
C'è stata una situazione, una persona, che l'hanno aiutata a far passare il gruppo dal suo predecessore (Conte, ndr) a quello di Allegri, soprattutto nei momenti di difficoltà? "Ogni allenatore è fatto a modo suo. Io non potrò mai essere Conte o Spalletti, e viceversa. Conte ha fatto tre anni splendidi, dopo due settimi posti. Sarebbe riduttivo attribuibile tutto a un uomo. Io rimarrei qui altri dieci anni. La Juve ha vinto con Lippi, Trapattoni, Capello e altri.
Una parola su Toni, che lascia domani. E una parola su cosa le abbia lasciato di più in due anni alla Juve, dal punto di vista tecnico e professionale... "Quando si allenano grandi squadre come la Juve bisogna vincere. Mi è piaciuto veder crescere i giocatori. Poi assistere alla crescita degli Sturaro e dei Dybala... è il motivo della soddisfazione più grande è vedere crescere i calciatori dal punto di vista tecnico. Toni? Ha fatto una carriera straordinaria, domani cercherà di segnare per chiudere in bellezza, speriamo non ci riesca. Un pensiero a Di Natale, che smette anche lui. Bene il Cagliari, a cui sono legato, protagonista di una bella promozione. Ora mancano solo più il Livorno e il Pescara (sorride, ndr)".
Come immagina i prossimi due anni alla Juve? "Io faccio un passo alla volta, anche perché non spero siano due ma dieci anni. Il prossimo sarà molto importante fare bene in Champions, che non vuol dire vincerla sicuramente. Avete visto Coman, lo scorso turno: tre cross tutti e tre sbagliati, con noi uno ma perfetto. La Champions e così. E poi giocheremo per il sesto scudetto, per la leggenda".
Morata: pensa abbia già raggiunto il top? Meglio qui o a Madrid per farlo? "Non so dove finirà Morata. Posso solo dire che abbia molti margini di crescita, deve ancora trovare la sua stabilità. E' ancora troppo alterno: è partito male, poi è cresciuto in Champions e si è rimesso in letargo per ritrovarsi ancora nel finale. E' comunque un giocatore di valore assoluto di livello europeo, ha grandi margini di crescita".

La conferenza termina alle 12.22.