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LIVE TMW - Udinese, Nicola: "Pretendo tanto da me stesso, voglio 100% da tutti"

LIVE TMW - Udinese, Nicola: "Pretendo tanto da me stesso, voglio 100% da tutti"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 14 novembre 2018, 17:102018
di Marco Frattino

Conferenza di presentazione in casa Udinese per Davide Nicola. Il nuovo tecnico bianconero, alle 16.30, parlerà alla stampa presente alla Dacia Arena per commentare il suo primo giorno da allenatore della formazione friulana. L'allenatore ex Crotone, da ieri, ha preso il posto dello spagnolo Julio Velazquez.

16.36 - Arrivato mister Nicola in sala stampa, inizierà a breve la conferenza di presentazione. Presenti anche Franco Collavino e Daniele Pradè.

Inizia a parlare il dg Collavino: "Grazie per la partecipazione alla conferenza, oggi presentiamo Nicola. Il suo ingaggio è stato annunciato ieri, voglio fare due passaggi importanti dal punto di vista societario. Ringrazio Velazquez, si tratta di un mister che ha lavorato con impegno e dedizione. Non è però bastato, evidentemente abbiamo valutato molti elementi in queste settimane. C'è un tempo per ogni cosa: sviluppare progetti, per farli maturare e un tempo per fare punti. Questo è il momento di fare punti, è un elemento centrale delle nostre valutazioni. E' stata una decisione impegnativa ma inevitabile. Bisogna rispondere alla classifica e alla Società, anche per la fiducia che i tifosi ci hanno dato in questi mesi. Siamo in Serie A da 24 anni, vogliamo restarci ancora a lungo. Il secondo passaggio è il benvenuto a Nicola: si tratta di un tecnico giovane, motivato che ha carisma. Siamo sicuri che ispirerà la squadra e i tanti giovani nel gruppo. Il mister ha firmato un biennale, terminerà dunque nel 2020. Arriva con un gruppo di collaboratori, con lui ci sono quattro professionisti".

Prende la parola Daniele Pradè, responsabile dell'area tecnica friulana. "La penso come Collavino, salutiamo Velazquez e il suo staff. Julio e i collaboratori avranno una carriera radiosa. Presentare Nicola è facile, è un tecnico che risponde alle esigenze del momento e del nostro club. E' un tecnico preparato, ha una voglia enorme. Vogliamo fare bene e riportare entusiasmo, dando qualcosa al nostro pubblico che ci accompagna in maniera decisa".

Prime parole per il tecnico Nicola: "Saluto Velazquez, è un professionista piacevole per come si pone. Lo ringrazio perché ha provato di tutto per ottenere i risultati, che per noi sono fondamentali. Da tecnico, vedo che ha dato tutto sé stesso. Voglio fare lo stesso. Perché Udine? Credo che il nostro lavoro sia incredibile, se si pensa di avere la chance di convogliare le emozioni di tante persone in un solo obiettivo. Non sarà facile, ma proprio per questo raggiungere un obiettivo è molto gratificante".

16.43 - Prima domanda per mister Nicola: di fronte la proposta dell'Udinese, ha avuto perplessità? "Sono l'ultimo in ordine temporale ad arrivare qui come tecnico, prima di me tanti allenatori hanno fatto la storia. Stimo Guidolin, ho letto una sua recente intervista. L'Udinese rappresenta un'eccellenza, bisogna lavorare e confrontarsi con culture diverse. Anche lavorare con la famiglia Pozzo e col direttore Pradè è importante per me".

Valutando la rosa, l'Udinese ha tre punte. Sono un po' poche oppure a gennaio farete qualcosa? "E' una domanda da rivolgere più a Pradè, ma sono in grado di rispondere per il mio ruolo. Non ho ancora visto tutti i calciatori, posso scoprire le potenzialità dei ragazzi. La fame è tanta, voglio iniziare a lavorare con i ragazzi. Ci renderemo conto di come stare in campo, questo è sempre frutto di un equilibrio. E' fondamentale per ottenere il massimo da ogni componente della rosa. Sono qui perché pretendo il massimo da me stesso, dedicherò tanto tempo ai ragazzi. Il mio calcio è organizzato, voglio coinvolgere tutti. Di certo gli undici nazionali fanno 'perdere tempo', sono giorni di lavoro persi per la conoscenza interpersonale".

Lasagna? "Può operare da prima punta, ma è un ragazzo portato ad attaccare la profondità. Non ama giocare spalle alla porta, per caratteristiche ama giocare con una seconda punta. Scoprirò anche altro quando potrò allenarlo".

Cosa le ha chiesto il club fin da subito? "La Società è stata pratica, riconosce il fatto che in A dopo dodici gare sei terzultimo in classifica. Quindi bisogna conquistare punti e uscire da una condizione difficile. Dopo aver operato con i ragazzi, sarò molto più preciso nel rispondere sulle potenzialità della squadra. Ora consolideremo il gruppo, ogni cambio porta degli adattamenti. Proverò ad avere il 100% da ogni calciatore della rosa, poi voglio dimostrare alla piazza di poter mantenere una proposta di gioco coraggiosa pur avendo equilibrio. Adattandola, ovviamente, anche gli avversari che sfideremo".

Una rosa così giovane non è abituata a lottare per la salvezza. "Ogni professionista, tecnico o calciatore che sia, arrivato in A non può avere l'alibi di non essere pronto perché giovane. Ovviamente ci sono dei processi utili a maturare, questo è anche compito del tecnico. Bisogna rendere responsabili tutti del percorso da fare, non bisogna migliorare solo individualmente. Tutti lavoriamo per un solo obiettivo".

Ha già conosciuto alcuni membri dell'attuale staff quando giocava. "La vecchiaia avanza per tutti, il fatto di conoscersi facilita il mio compito".

La prossima gara sarà contro la Roma. "Il calendario obiettivamente non è semplice. Avremo Roma e Sassuolo, poi Atalanta e Inter. Sono tutti avversari competitivi, se potessi scegliere il calendario tutti noi faremmo valutazioni diverse. Possiamo vedere quanto crescere velocemente, contro avversari che sulla carta hanno qualità superiori. L'opportunità di lavorare senza nazionali rappresentano giorni persi per la conoscenza individuale dei ragazzi e per una crescita complessiva. Sta a me trovare il modo di lavorare bene anche con gli altri".

16.54 - Già in passato s'era parlato di Nicola all'Udinese. Che progetto ha trovato? "Ho due certezze: in A è difficile ottenere risultati senza costruire. E' difficile pensare di fare bene se non si produce. Allo stesso tempo sono convinto che bisogni avere una lettura del gioco che si basi sull'equilibrio. Se capisco di poter attaccare, devo farlo con determinazione. Se in un altro momento si trova una squadra che ha qualcosa in più, bisogna trovare il modo di proporre gioco senza prestare troppo il fianco. Altrimenti diventa difficile incidere sul risultato. Ai ragazzi chiedo passione e dedizione, anche la voglia di restare sul campo per migliorare noi stessi. E' l'unico modo per capire cosa possiamo fare. Quando saremo una squadra vera, potremo essere davvero competitivi. Contatti in passato? Io penso solo al campo".

Tornando all'impresa fatta col Crotone due stagioni fa, si sente in grado di fare una promessa se dovesse raggiungere dei risultati? Tra l'altro il Crotone, in quella stagione, è stata la seconda squadra con meno infortuni. "Ho la fortuna di essere in un'eccellenza, ho già preso contatto con vari staff qui a Udine. Tutte situazioni con le quali abbiamo dimestichezza, perché nel calcio bisogna lavorare anche extra-campo. Ai ragazzi bisogna far capire che per arrivare all'eccellenza bisogna lavorare tanto tempo. Cristiano Ronaldo è un esempio per poter veicolare messaggi importanti: dedizione al proprio lavoro, capacità di sopportare ciò che si fa. Non c'è un aspetto sul quale lavorare in modo separato: ho bisogno di tutte le componenti per fare il massimo. La salvezza del Crotone è stata piacevole, ma rappresenta il passato. Per me conta il presente per costruire il futuro. Ho fatto uno step voluto: oggi chiedo a tutti di essere allineati. Vogliamo tutti un solo obiettivo, conta la squadra e il comportamento che si attuano per essi nel rispetto dei singoli".

17.02 - Si cerca sempre di trovare un leader nello spogliatoio. Lo ha già individuato? Si parlava di Behrami. "Non ho ancora interagito con i miei calciatori, sono contento di parlare con voi giornalisti ma non vedo l'ora di scendere in campo per l'allenamento e per conoscere i miei calciatori. La leadership in un gruppo è plurale, ognuno ha una qualità e tutti devono mettere quella a disposizione in un determinato momento. Tutti devono aiutare i propri compagni, c'è la leadership tecnica ma quella fondamentale è quella in campo, del gioco. Entrare in un gruppo fa determinare delle priorità: ho avuto delle percezioni, saprei dove iniziare a intervenire. Uno di questi è la possibilità di facilitare l'integrazione di calciatori che arrivano da Paesi diversi e culture diverse, ogni calciatore ha delle caratteristiche e dunque anche determinati periodi di adattamento. Adesso può essere un problema, ma si rivelerà una ricchezza".

Il suo carattere può trascinare il gruppo? "Io sono qui per fare il meglio possibile, non penso a cose irrealizzabili. Credo nel lavoro che propongo, altrimenti non potrei fare l'allenatore. Sono mentalmente libero, ho fame di apprendere anche se ho le mie convinzioni. Sono stra-convinto che solo la dedizione e il lavoro possa portarmi a realizzare qualcosa di importante. Posso controllare il mio lavoro e ciò che penso, voglio fare proprio questo. Ci sono sempre molteplici situazioni che vanno a definire un momento".

Domanda per Pradé. Nicola segue la scelta di puntare su un allenatore giovane come avete fatto in estate puntando su Velazquez? "Sì, assolutamente".

Ha allenato Mandragora in passato, lo considera una mezzala o un centrocampista centrale? "Ha potenzialità, lo utilizzavo in un centrocampista a due oppure a tre. Ha una personalità forte, ha dedizione e cultura del lavoro. Bisogna chiedergli determinati compiti come mezzala, è una mezzala di quantità e capace di coordinarsi con altri calciatori. In un centrocampo a due aveva trovato la sua dimensione, ma non deve fermarsi. Deve lavorare e pensare di poter fare anche altro".

L'episodio legato a Samir contro l'Empoli? "Credo che un tecnico debba porsi una domanda su ogni cosa che accade: 'Perché?' Ho la mia intuizione ma non ero io il tecnico. Se non è una situazione pensata, bisogna continuare ad allenarsi. Bisogna avere la capacità di incidere, fermo restando che tutti commettiamo errori. Chiediamoci come rimediare come squadra a quell'errore".

17.11 - Terminata la conferenza stampa di Davide Nicola.