Lo scaricabarile di Tavecchio. Perché non pensarci prima?
La redazione de 'Le Iene' ha pubblicato quest'oggi una anteprima delle dichiarazioni rilasciate in esclusiva da Carlo Tavecchio. In lacrime, il numero uno della FIGC ha commentato la mancata qualificazione dell'Italia al Mondiale specificando che non dorme da quattro giorni.
Prima, però, ha provato ad analizzare la debacle. E ha scaricato tutte le sue colpe su Ventura: "L'errore è stato tecnico, contro la Svezia è stata sbagliata la formazione. Dovevamo colpirli in velocità e, invece, ci siamo affidati ai cross alti", ha detto.
Il suo unico errore? "Quello di aver scelto Ventura", ha dichiarato Tavecchio. Come se fosse poco, come se non potesse cambiare le carte ad avventura in corso.
Già, perché errare è umano ma perseverare è diabolico. E che questa Nazionale non avesse né capo né coda era chiaro già dalla sera del Bernabeu, dalla disfatta contro la Spagna. Chiaro ed evidente a tutti che da quel momento in poi la situazione sia sfuggita di mano al commissario tecnico. Rattoppi su rattoppi che hanno peggiorato la situazione di volta in volta e consegnato alla Svezia una Italia senza gioco né idee. Senza schemi ne soluzioni.
Ma questo era chiaro già prima. E Tavecchio, come ad esempio fatto da Suker in Croazia, aveva il potere e soprattutto il dovere di sistemare prima la situazione. Invece la vigilia è stata tutto un susseguirsi di dichiarazioni arroganti e di 'Saremo al Mondiale al 100%, non ci sono dubbi'. Parole che non avevano alcuna attinenza con la realtà e si sono scontrate lunedì sera con una delle peggiori figuracce calcistiche della nostra storia. Piangere adesso è inutile: perché non pensarci prima?