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Lo Scudetto rubato e l'attacco alla Juve (nemica solo a parole)

Lo Scudetto rubato e l'attacco alla Juve (nemica solo a parole)TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 10 maggio 2018, 16:002018
di Andrea Losapio

Aurelio De Laurentiis è stato un fiume in piena, nella conferenza stampa che doveva essere di presentazione al ritiro di Dimaro. Dal contratto di Maurizio Sarri, tema che sta accendendo la piazza di Napoli, finendo con il parlare del secondo posto, dello Scudetto vinto e degli "strunz", riprendendo una sorta di litania che Giovanni Trapattoni aveva portato alla ribalta in una famosissima conferenza con il Bayern Monaco. Stavolta non è Thomas a essere coinvolto - ex centrocampista, dotato di degna tecnica - bensì chi ha "rubato lo Scudetto".

Qualcuno lo ha tolto agli azzurri. Non si sa bene chi, se il Var, se i poteri forti, se l'arbitro, la congiuntura economica o . De Laurentiis si attribuisce otto punti in più e, essendo a meno sei dalla Juventus, sarebbe a più due nella sua personalissima classifica, potendosi appuntare lo Scudetto al petto. "In Italia il problema è che nessuno dice niente, perché c'è la paura di litigare".

Lo stesso De Laurentiis molto morbido con gli Agnelli dopo il quarto di finale tra Real Madrid e Juventus, nel criticare Collina e puntare il dito verso i presunti poteri forti. Lo stesso Aurelio che è capo del marketing dell'ECA, presieduta dal numero uno juventino Andrea. Cosa poteva fare, De Laurentiis, per prendere una posizione forte? Dopo Inter-Juventus 2-3 c'era la possibilità di spedire la Primavera in campo.

Alla fine il problema evidenziato da De Laurentiis esiste, ma è il contrario. In Italia tutti parlano, ma nessuno ha davvero voglia di litigare per cambiare le cose. Il sistema persiste nei propri errori finché le persone saranno le stesse. Così come chi plasma i dirigenti futuri. De Laurentiis si lamenta davanti alle telecamere, ma poi va a braccetto con chi dice di combattere.