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Mancini: "Volevo Touré all'Inter, non so perché non è arrivato"

Mancini: "Volevo Touré all'Inter, non so perché non è arrivato"
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 22 maggio 2017, 00:292017
di Alessandra Stefanelli
fonte Fcinternews.it

Ospite del programma 'Di Canio Premier Show' in onda su Sky Sport, Roberto Mancini ha spaziato su più temi: dalla sua avventura in Premier League, al campionato conquistato da Conte, sino al suo futuro, passando inevitabilmente dal suo passato alla Beneamata: "Quando sono arrivato al City c'era da cambiare metodi e continuità. Erano troppi anni che non vinceva. Bisognava cambiare mentalità. Le 4-5 partite vinte in fila hanno aiutato moltissimo. Cosa c'è di diverso tra me, Conte, Ancelotti e Ranieri? Antonio e Carlo hanno vinto il campionato in modo pressochè uguale, partendo da un ambiente abituato a vincere. Io ho vinto nell'anno della costruzione della squadra mentre Claudio ha fatto un miracolo sportivo".
E nel City di oggi ancora giocano calciatori allenati dal Mancio, Touré su tutti: "Ho cercato di portarlo all'Inter ma non so per quale non motivo sia venuto. Il primo anno era legato dal contratto, c'erano un po' di difficoltà, ma l'anno scorso c'era una possibilità concreta per portarlo in Italia. Non è arrivato e non so perché. È un campione alla Pirlo. Alla sua età nonostante vada per i 34 anni, è fisicamente mostruoso, serio e può giocare ad alti livelli.

E ora sembra che lo vogliano rinnovare. È un grande campione". Poi un'analisi sul successo del Chelsea: "Il segreto di Conte è stato tenere duro nei momenti di difficoltà. Anche il modulo è stata la chiave: gli avversari non erano abituati a giocare contro il 3-4-3 ed erano in grande difficoltà".
Anche lo United di Mourinho non sfugge ai commenti del tecnico jesino: "Se vincesse l'Europa League sarebbe un'ottima annata, sicuramente farebbe dimenticare il sesto posto in campionato. Inoltre si qualificherebbe in Champions League e in estate farebbe un mercato importante che lo riporterebbe ai vertici". E per il futuro: "Sarebbe stata una bella esperienza allenare la Nazionale inglese. Potevo andare ma poi anche a causa della Brexit non se ne è fatto nulla. Per il momento ci sono diverse cose ma non saprei dire. Preferisco l'estero perché è importante conoscere altre mentalità, anche se in Premier ci tornerei volentieri".