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Milan, con il no al voluntary sarà un mercato low cost

Milan, con il no al voluntary sarà un mercato low costTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 16 dicembre 2017, 08:152017
di Antonio Vitiello

Appuntamento in primavera quando l’Uefa dovrà nuovamente pronunciarsi sul Milan. Il club rossonero, infatti, ora che il voluntary non è andato a buon fine dovrà preparare un nuovo faldone per chiedere l’accesso al settlement agreement. In via Aldo Rossi non covano particolari timori su questo aspetto e, anzi, emerge un moderato ottimismo sul fatto che i provvedimenti possano rientrare in un alveo di normalità. Dove per normalità potrebbe essere per esempio ciò che è già capitato a Inter e Roma: una sanzione pecuniaria ed equilibrio nel saldo fra acquisti e cessioni. In parole povere: per la prossima estate è da escludere un mercato sbilanciato in entrata come lo scorso, scrive La Gazzetta dello Sport. Il settlement, che in pratica è un patteggiamento, presuppone il rispetto di determinati parametri: per esempio ridurre le perdite di bilancio entro limiti stabiliti dall’Uefa. L’esclusione dalle coppe, come accaduto a Galatasaray o Dnipro, rappresenta la sanzione massima ma non sarà il caso del Milan.

In tutto questo contesto sarà basilare l’operazione di rifinanziamento del debito con Elliott, in modo da allungare la scadenza dei pagamenti con un altro creditore: l’advisor BGB Weston avrebbe individuato la banca d’affari Highbridge Capital Management, con cui si sta completando la due diligence. Fassone sta dicendo da tempo: “Confido di chiudere il rifinanziamento entro primavera”.