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Milan, Gazidis tra passato e presente: "Per competere nel calcio di oggi servono le idee"

Milan, Gazidis tra passato e presente: "Per competere nel calcio di oggi servono le idee"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 9 giugno 2022, 14:00Serie A
di Tommaso Bonan

Ivan Gazidis, dirigente del Milan, ha rilasciato un’intervista a The Athletic in cui ha parlato in lungo e in largo dei rossoneri:

Sulla continuità nonostante il cambio di proprietà: “Le persone interessate al club sono interessate per quello che è stato fatto. Non è un club in cui qualcuno arriverà e dirà: ‘Sentite, abbiamo bisogno di un cambiamento radicale di direzione’. Francamente, sarebbe una follia”.

Sui grandi club calcistici: “Questi giganteschi club non sono piccoli motoscafi o moto d'acqua che si possono girare in un attimo. Sono superpetroliere che possono rimanere bloccate nel Canale di Suez. Il Manchester United, per esempio, assomiglia in modo inquietante all'Ever Given. C'è l'analogia di una gara di yacht mentre sfoglia il glossario marittimo e la barca davanti a te è più avanti di te. Se segui e fai sempre le stesse virate, non riuscirai a raggiungerla. Per competere in questo ambiente servono idee diverse”.

Sulle difficoltà di gestire un club come il Milan: “La difficoltà, soprattutto in uno sport ad alta pressione come il calcio ai massimi livelli, non è la formulazione di un piano, ma la sua esecuzione. Gli ostacoli non sono intellettuali, ma emotivi. La pressione è così forte da indurre a pensare a breve termine, a immaginare che ci siano scorciatoie e soluzioni immediate, che in realtà è molto difficile attenersi al piano che si sa intellettualmente essere quello giusto. Per poterlo fare, occorre molta forza e unità all'interno del club. La tensione e la pressione fanno sì che l'unità sia difficile da mantenere, ma noi ci siamo riusciti e credo che la forza interna, la comunanza di intenti e la comprensione del modo in cui intendiamo agire siano davvero, alla fine, ciò che ci ha permesso di realizzare il piano che avevamo stabilito”.

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