Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Napoli, la vigilia orgogliosa della città e Sarri all'ultimo tabù

Napoli, la vigilia orgogliosa della città e Sarri all'ultimo tabùTUTTO mercato WEB
domenica 22 aprile 2018, 08:452018
di Antonio Gaito

L'incredibile spinta della città per il Napoli migliore della storia, almeno numeri alla mano, atteso da 90' cruciali per la lotta Scudetto. Quella con la Juventus è la gara per antonomasia, 90' che - qualsiasi siano le posizioni di classifica - durano giorni tra attesa, speranze, ricordi, figuriamoci quando in ballo c'è una sfida-Scudetto con la possibilità di riaprire i giochi a cinque giornate dalla fine. Una chance contro la corazzata Juventus che il Napoli s'è guadagnato con un cammino straordinario, tenendo aperto realmente il campionato come non accadeva da anni in serie A. Per questo, seppur pazzesca, alla fine possiamo considerare prevedibile la marea azzurra che ha accompagnato la squadra: circa 3mila tifosi alla partenza del pullman azzurro dal San Paolo ed altri 2mila a Capodichino, testimoniati dai tanti video pubblicati anche sui social direttamente dai giocatori.

"Abbiamo raggiunto con ampio anticipo i nostri obiettivi, ora possiamo divertirci", sono le ultime parole di Sarri sulla sfida nella conferenza post-Udinese. Del resto, come dargli torto sulla filosofia adottata, considerando le differenze di rosa e la forza della Juventus, intervenuta in estate rinforzando una squadra già dominatrice con elementi complessivamente da un centinaio di milioni come Douglas Costa, Matuidi, Bernardeschi e via dicendo. Per questo il Napoli dovrà giocarsela con la mente sgombra, senza pressioni, per poter esprimere con spensieratezza la sua arma principale, quel suo gioco caratteristico smarrito però nelle ultime uscite, quasi inghiottito dall'ansia e dalla frenesia nelle giocate.

Se il Napoli è arrivato a giocarsi questa gara lo deve indubbiamente agli automatismi, a quel Sarrismo che ha valorizzato e fatto crescere giocatori 'normali' fino all'arrivo dell'ex Empoli. Per questo Sarri difficilmente - nonostante la condizione di Zielinski e Milik - rinuncerà a due colonne come Hamsik e soprattutto Mertens. Il belga non segna da sei partite, spremuto evidentemente per l'impiego forzato senza alternative in panchina - almeno fino a un mese fa -, ma è stato il simbolo del Napoli che ha incantato tutti nell'ultimo anno e mezzo. A questo si aggrapperà il Napoli: se è vero che non ha mai fatto punti allo Stadium in sei anni, proprio fuori casa ha trovato il migliore assetto, tant'è che è imbattuto (come solo il Barcellona in Europa) e l'ultimo ko risale addirittura al novembre 2016 (proprio allo Stadium). Chiaramente l'ultimo tabù da sfatare per Sarri.