Occhio alla sorpresa - Poli, il rilancio passa da Bologna

A volte, il grande salto rischia di risultare un tuffo nel vuoto, o quasi. Per informazioni, chiedere ad Andrea Poli. Classe '89, cresciuto fra Treviso e Sampdoria, con i blucerchiati si impone all'attenzione del calcio italiano dopo una buona stagione in B al Sassuolo. Ben strutturato a livello fisico coi suoi 182 cm, con buone qualità a livello tecnico, segna poco ma da interno di centrocampo si sgancia spesso e volentieri, crea gioco, promette bene. Nel 2011 arriva la chiamata dell'Inter: raccolta. A Milano, lo spazio è tutto da conquistare, Poli fatica anche per un paio di infortuni. Torna alla Sampdoria e di nuovo brilla, poi torna di nuovo nel capoluogo ambrosiano. Stavolta al Milan: avventura tra alti e bassi, negli anni bui del Diavolo. In rossonero, la sua carriera cambia: più interdizione che altro, i tifosi restano sempre piuttosto freddi nei suoi confronti. 31 presenze negli ultimi due campionati, con l'avvento dei cinesi è uno dei sacrificabili. Ci pensa il Bologna.

Ora, l'occasione di ripartire. In rossoblù, Donadoni lo ha provato da trequartista, anche nella disfatta casalinga col Cittadella. Ruolo non proprio confacente: va bene che Poli non è solo interdizione, ma il meglio lo dà comunque qualche metro più indietro. Il ruolo che occuperà in campo è tutto da decifrare, anche perché non è ancora chiaro come giocheranno i rossoblù. Sarebbe molto interessante assistere a un ritorno alle origini, con Poli mezzala in un centrocampo a tre, dove prenderebbe idealmente il posto di Blerim Džemaili, vero deus ex machina l'anno scorso per i felsinei, ma oggi al Montreal Impact. L'eredità dello svizzero è il vero cruccio per Donadoni: numeri alla mano, Džemaili ha garantito 8 gol. Coniugati a un'ottima fase difensiva. Il Poli della Sampdoria potrebbe raccoglierla, quello del Milan chissà. Lo scopriremo, a partire da domenica.