Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Odi a Mladic. È la sottile linea jugoslava tra calcio, ultras e guerra

Odi a Mladic. È la sottile linea jugoslava tra calcio, ultras e guerraTUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
venerdì 1 dicembre 2017, 07:452017
di Dimitri Conti

In questi giorni la mano della giustizia sta calando imperterrita, con ampio ritardo, sulle teste di molti generali dell'ex Jugoslavia protagonisti di massacri e genocidi ai tempi delle guerre jugoslave, specialmente nei confronti della nutrita comunità musulmana presente nella vicina, e un tempo annessa, Bosnia. Il massacro di Srebrenica, dal nome della città bosniaca, di parte serba, nel quale avvenne, è il tristemente più famoso e vide ben 8000 musulmani bosniaci caduti. Sarebbe certamente più piacevole evitare di tornare ulteriormente su quei difficili giorni, se non fosse appunto per le conseguenze che i processi ai suddetti generali hanno creato nell'area ex jugoslava, Serbia in particolare. Infatti dopo la sentenza di ergastolo a carico del generale Ratko Mladic arrivata la settimana scorsa, la squadra del Kabel, partecipante al campionato regionale della Vojvodina - nel nord della Serbia - ha pensato bene di omaggiare le nobili gesta di Mladic, chiamato affettuosamente "il boia di Srebrenica". Il Kabel è dunque sceso in campo con l'effigie di Mladic sulle divise da gioco. Non solo loro, però: un'ode dedicata a lui è arrivata anche da un livello calcistico superiore.

La Stella Rossa era impegnata a vincere l'ennesima partita del campionato sul campo del Cukaricki, nella periferia belgradese, quando dagli spalti si sono alzati, ben distinguibili, cori a favore di Mladic. Gli ultras della Stella Rossa ne erano gli autori. Gli stessi che, per tornare con la mente ai tempi delle guerre, componevano in parte il nutrito schieramento delle Tigri del comandante Arkan Raznatovic, uno degli eserciti volontari, di quelli da guerriglia senza regole, del presidente serbo Milosevic. Un nucleo dal quale sono poi arrivate dirette emanazioni fino ai giorni nostri, quando le cose non sembrano poi così cambiate. Nell'ex Jugoslavia calcio, ultras e guerra sono tre temi che corrono, purtroppo, quasi sempre sulla stessa, sottile, linea.