Palacio predica nel deserto. Inzaghi deve trovare alternative in avanti
“Abbiamo creato tante occasioni da gol, abbiamo effettuato 40 cross e non possiamo permetterci di fare solo un gol. Ci è mancata la giusta cattiveria. Sono sicuramente contento dell’atteggiamento". È stata questa l'analisi della sconfitta del Castellani da parte di Filippo Inzaghi. Un'analisi corretta in parte, perché il Bologna si è reso pericoloso raramente e quasi sempre dopo aver subito la rete degli avversari, anche se non avrebbe meritato di perdere per il modo in cui ha tenuto il campo e contrastato l'avversario.
Il dato dei "40 cross", poi, è emblematico per spiegare le difficoltà offensive dei rossoblù - solo 13 reti realizzate in 15 partite -, che si affidano quasi sempre alle palle lunghe o ai traversoni dalle corsie laterali (pochi dal fondo) per provare a segnare. La presenza di Santander costringe a giocare in questo modo e penalizza elementi un po' più tecnici, come Rodrigo Palacio. L'attaccante argentino sembra un pesce fuor d'acqua, un predicatore nel deserto. Vuole la palla tra i piedi, sulla trequarti, per provare a inventare qualcosa. Come in occasione del pareggio di Poli, quando semina il panico nella difesa di casa e serve al centrocampista un assist facile facile da depositare in rete. Anche Orsolini può garantire una valida alternativa alle fonti di gioco principali; Inzaghi ora deve inventarsi qualcosa se vorrà invertire la tendenza e far rendere tutti al massimo.