Polemiche sull'arbitraggio di Rocchi. Ma alla Roma non servono alibi
È polemica dopo SPAL-Roma, la direzione arbitrale di Rocchi non è andata giù a Ranieri e alla squadra giallorossa, che anche per bocca di Cristante non le ha mandate a dire. Grossi dubbi sul rigore assegnato alla squadra estense e anche sul mancato giallo nei confronti di Cionek per l'intervento su Dzeko. La moviola, anche nell'era del VAR, non è davvero mai passata di moda. Ma, come sempre, rischia di diventare un'arma a doppio taglio.
Da recriminazione giusta ad alibi, infatti, il passo è breve. Episodi o no, la Roma ha giocato a Ferrara una partita a tratti inconcludente, senza un'anima. Pesano anche le assenze, ma lo stesso Ranieri ha ammesso nel post-partita che i suoi ragazzi sono arrivati per secondi su tutte le palle contese. E anche chi ha qualcosa da dimostrare, non sembra riuscire a smentire la critica. Karsdorp e Kluivert, per esempio, parlano la stessa lingua solo sulla carta: la catena di destra romanista è stata disastrosa in entrambe le fasi, almeno nel primo tempo.
Poi Schick che non trova Dzeko né altri compagni, Nzonzi che anche di fisico non riesce a imporsi davvero mai. La coppia difensiva, almeno, ha l'attenuante di conoscersi davvero poco. Anche qui, Fazio e Marcano parlano la stessa lingua ma non si direbbe. È una Roma, in sostanza, che ha mille difficoltà da superare. E un cartellino rosso in più o in meno rischia di diventare un alibi controproducente.