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Premier, la sorpresa: Burnley, ora di casa anche in trasferta

Premier, la sorpresa: Burnley, ora di casa anche in trasferta
sabato 7 ottobre 2017, 07:452017
di Mattia Zangari

"Home, sweet home". Dopo la salvezza tranquilla ottenuta nella scorsa stagione, il Burnley di Sean Dyche è certamente diventato di casa in Premier League. I Clarets, inaspettatamente sesti in classifica a una sola lunghezza dal ben più stimato Arsenal e dai campioni d'Inghilterra del Chlesea, rappresentano senza possibilità di smentita la più bella sorpresa delle prime sette giornate del torneo più affascinante del mondo. Un traguardo momentaneo raggiunto grazie all'inversione di tendenza nei risultati fuori casa: ruolino di marcia alla mano, infatti, Wood e compagni hanno giù superato la quota di punti conquistati lontano da Turf Moor nel 2016-2017 (erano 7, frutto di una sola vittoria con il Crystal Palace, quattro pari e 14 ko).
Discorso totalmente ribaltato in questo avvio d'annata, subito foriero del grande cambiamento: alla prima uscita, la preannunciata passerella a Stamford Bridge di Re Antonio Conte come nuovo sovrano del calcio inglese, il Burnley ha consumato nel giro di 43' del primo tempo il più crudele dei giant killing degli ultimi tempi grazie alla doppietta di Vokes e al sigillo di Ward. Un 3-0 ridotto solo nelle dimensioni del punteggio dalle segnature di Morata e Luiz, ma che non ha scalfito il godimento puro dei tifosi arrivati dal Lanchasire.
I quali, appena due settimane dopo, hanno capito che il rito di andare in trasferta a vedere i propri beniamini quest'anno è tutt'altro che una penitenza: l'1-1 al fotofinish di Wood che ha gelato il London Stadium, casa in affitto del Tottenham, è la testimonianza più lampante di questa sensazione. Impressione corroborata dal risultato da copia-incolla imposto anche al Liverpool nel tempio laico di Anfield: lì, addirittura, provando l'ebbrezza impagabile di passare in vantaggio. L'ultimo capolavoro in terra straniera è datato 1° ottobre, ultima giornata prima della sosta: in quella circostanza è bastato il sigillo di Hendrick a mandare steso su un lettino di uno psicoterapeuta un Everton in crisi d'identità preoccupante.

Sì, ma il rendimento in casa? Quello, apparentemente peggiorato dopo il capitombolo con il WBA, ha ripreso quota grazie al successo centrato con il fanalino di coda Crystal Palace, non certo il test più probante su piazza, e la X a reti bianche co l'Huddersfield. Dacché la somma fa il totale, ora Dyche si è issato ai margini della top 5 con 12 punti, 8 dei quali messi in saccoccia da ospite. Un monito per gli avversari che d'ora in avanti sfideranno il Burnley, non più squadra materasso che va in gita per gli stadi del Regno Unito ma mina vagante da maneggiare con cura. Pep Guardiola, prossimo sfidante ad accogliere nella sua tana i Clarets, è già avvisato.