Quando la gabbia non basta
L'errore di Christensen vanifica 75 minuti perfetti da parte del Chelsea di Antonio Conte, che con diverse accortezze tattiche mirate, ha messo in seria difficoltà il Barcellona stasera. L'ex ct azzurro ha proposto una formazione anomala, rinunciando al riferimento offensivo centrale e mettendo un centrocampo di grande corsa, con la qualità interamente affidata a Fabregas e alle folate laterali degli esterni. Hazard svaria a tutto campo, facendo impazzire Piqué e compagni in particolare quando duetta con Willian, grandissimo protagonista di serata con due pali e il gol del vantaggio.
Ma torniamo alla tattica: niente centravanti, ma una gabbia 'a misura' di Lionel Messi. Una mossa che tanti allenatori hanno provato, con risultati pressoché nulli: non nel caso del tecnico salentino, che grazie alle coperture preventive di Kanté e all'aggressività dei centrali difensivi, sempre presenti sull'argentino quando la palla transitava dalle sue parti, ha praticamente escluso dalla partita il "miglior giocatore del mondo", come lo ha definito lo stesso Conte nella conferenza stampa pre-gara. Il suicidio del 27 in blu ha fatto svanire tutto, permettendo a Messi di realizzare il più facile degli uno a uno, cambiando radicalmente il cammino verso la qualificazione.