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Biasin: "Inter, addio Sabatini meno grave di quanto sembra"

Biasin: "Inter, addio Sabatini meno grave di quanto sembra"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 31 marzo 2018, 00:052018
di RMCSport Redazione

Fabrizio Biasin, giornalista e opinionista di RMC Sport, durante il suo intervento nel Live Show ha commentato così la situazione legata alla scelta del nuovo tecnico della Nazionale azzurra: "Si sta aspettando la fine dei tornei nazionali per capire se riescono a convincere determinati nomi. Siamo in una situazione molto complicata dove l'Italia per tutto quello che ha passato è difficilmente appetibile, per cui tocca turarsi il naso e provare a fare quelli che possiamo chiamare miracoli sportivi, ovvero convincere allenatori di prima fascia a sposare una causa complicatissima e magari anche a livelli economici differenti rispetto a quelli che potrebbero percepire. Credo che questa sia veramente una fase di passaggio dove dobbiamo aspettare e vedere che succede. In questo momento mi sembra di capire che il campo dei tecnici è molto ristretto e molto difficile da convincere, perché Ancelotti ha determinate problematiche, Conte ne ha altre e l'unica possibilità è quella legata a Mancini, che però secondo me non convince coloro che devono decidere".

Perché non convince come profilo?
"L'allenatore è indiscutibile, bravo e capace di vedere dove sta andando la sua squadra, però è anche uno molto pretenzioso, cioè che lega il suo successo a delle scelte che si possono fare. Lui in questo caso dovrebbe solamente selezionare tra quello che ha a disposizione nel suo campionato e per lui non poter legare tutto al mercato è un problema. Questa cosa in nazionale non la può fare e la mia remora è se riesce a gestire un gruppo di giocatori limitato. Credo che alcuni dubbi su di lui siano legittimi, dopo di che stiamo parlando di un tecnico di prima fascia quindi ben venga pure lui".

Che idea ti sei fatto della separazione tra l'Inter e Sabatini?
"Secondo me è molto meno complicata rispetto a quella che si vuol far credere. Siamo nelle ore in cui si dice che se Sabatini va via è perché Zhang vuole smobilitare, lui ha capito che non c'è un futuro e l'Inter fallirà. Non credo che sia questo il problema. Semplicemente Sabatini, che nel corso della sua carriera è stato abituato ad avere un certo tipo di atteggiamento e capacità di poter decidere e fare, si è reso conto che relazionarsi con una proprietà cinese è difficilissimo. Questo non vuol dire che chi comanda l'Inter non abbia buone intenzioni, ma che Sabatini non può fare lo stesso lavoro che ha fatto fino ad ora e quindi legittimamente fa un passo indietro. Da un punto di vista temporale però crei un problema, a due mesi dalla fine del campionato una cosa come questa soprattutto a livello mediatico risulta una bomba atomica. Capisco Sabatini ma non vado contro la proprietà cinese che ha il suo modo di agire e portare avanti quella che ritiene un'azienda. E' la politica dei piccoli passi che non piace per niente a chi mastica calcio in Italia, perché siamo sempre stati abituati ai risultati subito sennò parliamo di fallimenti. Però è anche l'unica soluzione che può permettere all'Inter di passare dalla fase complicatissima come quella post triplete a quella attuale dove si prova a rinascere un passo alla volta".

Non è che Sabatini volesse il posto di Ausilio?
"No. Questa è un'altra cosa che io posso escludere. Su questo io metto la mano sul fuoco, non c'è mai stato nessun tipo di contrasto tra Sabatini, Ausilio e Spalletti. E' più facile che sia un problema legato all'addio di Capello. A quel punto Sabatini ha capito che non era più il caso di restare. Da un punto di vista temporale credo abbia fatto un errore perché se il fine ultimo è il bene dell'Inter allora ti turi il naso e arrivi a fine stagione. Dal suo punto di vista invece lo capisco perfettamente. Questo però non significa che in questo momento ci sia il trambusto totale all'interno dell'Inter".